…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

sabato 31 dicembre 2011

Se mi hai amato

Se mi hai amato, per te, io vivrò per sempre. Vivrò nel tuo amore. Se mi hai amato, il mio corpo scomparirà, ma per te, io non potrò mai morire. Anche quando me ne sarò andato, so che tu mi verrai a cercare. Certo, ho fiducia che tu verrai a cercarmi in ogni pietra e in ogni fiore e in ogni sguardo e in tutte le stelle. Posso prometterti una cosa: se mi verrai a cercare, mi troverai... in ogni stella e in ogni sguardo... perché se hai veramente amato un Maestro, con lui sei entrato nel Regno dell’Eterno. Non è una relazione nel tempo, dimora nell’assoluta atemporalità.
Non ci sarà morte alcuna. Ιl mio corpo scomparirà, il tuo corpo scomparirà, ma questo non farà una gran differenza. Se la scomparsa del corpo creasse una pur minima differenza, dimostrerebbe soltanto che tra noi non è accaduto l’amore.
Osho

Tu sei la mia poesia

Se non scrivo di te
devo poetare del sole.
L’unica luce che mi può scaldare.
Tu prendi il mio pensiero
umile e vero,
e lo porti a sorvolare
infiniti cieli sopra il mare.
Se non volo con te
devo osservare
di un gabbiano bianco
l’andare,
in cerca di terra
in cerca di vita.
Tu sei la mia poesia.
L’unica musica che sento suonare
melodia che sà di gioia o di dolore,
strumento che vibra dentro il mio cuore.
Almina Madau

Tutto quello che un uomo - Sergio Cammariere

Alla fine dei giochi non cambierei niente

Alla fine dei giochi non cambierei niente, nemmeno gli arrivi derisi o le false partenze.
Perché sei la prima donna ad essere arrivata sul mio pianeta senza farmi le carte per scoprire il mio segno, nel tempo intatto delle due costellazioni dei tuoi occhi.
Tu, il mio pianeta privato dove rifugiarsi ad attendere l’alba.
Ti ho amato dal primo sguardo senza tradirlo mai, neppure da lontano, nemmeno in altri occhi.
Perché il mio sguardo è tuo e tu non sei mai così bella come quando guardi me.
Perché tu hai dato alla mia vita quell’incanto inatteso, imprevisto, stellare, che ti sposta per sempre il posto al cuore, quel significato profondo che non si può pretendere e che posso definire solo estasi.
Tu mi hai riscritto i sogni e popolato l’anima di meraviglia.
Se non ti avessi mai vista non avrei questi occhi, se non ti avessi incontrata non sarei me. Anche se sei nata dopo di me devi aver aperto gli occhi al cielo qualche istante prima, per farmi strada nel tuo cuore, filo d’erba al vento dei miei pensieri.
Per questo anche fuggendo via mi sono sempre ritrovato sulla rotta del tuo cuore.
E se fosse a domani o a mai più non importa, il tutto e il nulla si toccano agli estremi di qualcosa che è impossibile dimenticare o trattenere.
E per quanto cercheremo di estirparla, di devitalizzarla per renderla innocua è qualcosa che semplicemente esiste e continuerà ad esistere perché toglie i lucchetti alla ragione.
Qualcosa che più semplicemente è.
Massimo Bisotti “La luna blu”

Filosofia dell'amore


1
Le fonti si uniscono al fiume
e i fiumi con l'oceano
i venti del cielo si fondono per sempre
con una dolce emozione;
nulla nel mondo è solo;
tutte le cose per legge divina
si uniscono una alla vita dell'altra:
perché non io con la tua?
2
Vedi: i monti baciano il cielo alto
e le onde si abbracciano tra loro,
a nessun fiore sarebbe perdonato,
se disdegnasse suo fratello;
la luce del sole abbraccia la terra
e il raggio di luna bacia il mare:
tutto questo baciare che cosa vale,
se tu non baci me?
 Percy Bysshe Shelley
Poesie
1819

Amore e solitudine

Tutta la nostra vita è una lotta per affermare quel qualcosa che ci sfugge, e per poter lottare dobbiamo imparare a sentire sulle nostre spalle il peso dell’assenza dell’altro. Io credo che nessuna terapia, nessuna esperienza consenta di eliminare questo senso di vuoto che l’amore, illudendoci, ci promette di riempire. Quando crediamo che il vuoto sia stato abolito, è probabile che stiamo ingannando noi stessi. Infatti, per quanto l’altro possa corrispondere al nostro desiderio inconscio, il bisogno di totalità è talmente smisurato che nessuna esperienza lo potrà realmente colmare. Il destino strutturale della nostra vita è imparare a sopportare la privazione e anche la delusione della persona che ci è accanto: quale che essa sia, qualunque cosa possa rappresentare o aver rappresentato per me, esprime comunque un’assenza. Possiamo dire che ogni dimensione amorosa mette in scena un mito; ogni volta che ci troviamo in questo vissuto noi “insceniamo” qualcosa: la totalità perduta che rimanda ai momenti precoci della nostra esistenza oppure il cosiddetto desiderio della completezza e- fatto ancor più doloro – l’essere sempre pronti a rinnovare questo senso di vuoto. Infatti, per quanto io possa amare un altro e per quanto questo possa a sua volta ricambiare i miei sentimenti, in ogni rapporto continua a esistere la possibilità di perdere la persona amata. È questo timore che si rinnova con più forza ogni volta che si crea una nuova relazione, anche se il sentimento che si è riusciti a creare offre continuamente un modo di controllare la perdita. Ma la perdita ci riconduce al desiderio.
Il desiderio è acceso dalla mancanza di qualcosa che mi appare vitale e verso la quale sono spinto a muovermi. Nella dimensione amorosa l’assenza insedia l’altro prepotentemente nel mio mondo interiore. Quando l’altro non c’è, riesce a riempire tutta la nostra esistenza. Nell’assenza egli diventa quello che Leopardi chiamava il “pensiero dominante”.
Siamo ossessionati dalla sua immagine ed è sempre un’immagine parziale quella che torna alla mente: quell’ immagine particolarissima che ci ha catturato e che ora riempie il vuoto lasciato dalla sua scomparsa. […]
D’altra parte, in questa particolare e pur singolare situazione psicologica è come se il nostro immaginario, il potere cioè che abbiamo di creare immagini e non essere soltanto passivi di fronte a esse, ci permette di essere, per così dire, creativi, perché allora è il nostro bisogno a dar vita a delle immagini che, se pur distanti dalla realtà, esprimono la nostra stessa possibilità di creare qualcosa, di dargli vita e di riconoscere in esso tutto un mondo fantastico.
Se il desiderio è per definizione insoddisfatto, quando amiamo noi torniamo a sperimentare in modo abbastanza vivo il senso di solitudine. In noi c’è una spinta per la totalità, un andare verso la perfezione, al punto che in certe persone, per esempio i mistici, l’amore ideale si rivolge a Dio e non alle cose terrene. A queste conclusioni giungiamo con tristezza, perché è chiaro che su queste cose noi tendiamo a illuderci, ed è anche giusto che sia così; ma, di fatto, la dimensione amorosa è sempre un’esperienza di assenza, e l’assenza ha a che fare con la nostalgia.
Io penso che la nostalgia e il vissuto dell’assenza coincidano col significato della nostra vita. È come se noi, durante il percorso dell’esistenza, sperimentassimo continuamente un’insoddisfazione profonda, nonostante tutto quello che riusciamo ad afferrare. C’è un senso di illimitato che ci muove, ma quello che riusciamo ad afferrare è limitato e allora, anche se guardiamo fisso negli occhi l’essere che amiamo, in quel momento possiamo leggere forse reciprocamente la nostalgia nei nostri sguardi.
Aldo Carotenuto, Eros e pathos. Margini dell’amore e della sofferenza

venerdì 30 dicembre 2011

La fuga

Lasciami alle mie notti
ed ai miei benefici di peccato,
lasciami nell’errore
se decantarmi è compito di Dio!
So che mi assolverai delle mie pene:
ma ora lasciami umana
col cuore róso dalla mia paura.
Quando sarò bassorilievo al tempo
della Tua eternità, non avrò fronti
contro cui capovolgere la faccia.
Alda Merini

E' anche assennatezza - la follia...

E’ anche assennatezza — la follia,
Anche un onore — la vergogna,
Di tutto ciò che porta a ragionare,
Ce n’è fin troppo —
In me. — Tutti gli stimoli da ergastolo
Sono intrecciati in uno! —
Così nei miei capelli — tutti i toni
Si fanno guerra!

Marina Cvaeteva

Accadrà anche a noi un giorno?

Accadrà anche a noi un giorno?
… una luna
nuziale, un po’ sorpresa
su quei due
nel granaio che tornando da vecchi
videro le loro ombre di ragazzi
intatte sul grano macerato - si erano
amati per la prima volta
lassù e mai più
erano le loro orme un linguaggio antico
di felicità recitate
senza saperne le dovute mosse,
in quella dolcissima terra di nessuno
… lo stupore
d’eterno che ci si lascia alle spalle,
nell’ora fuggevole
che fatica a salire le sue scale e borbotta:
se vale
la pena di pensarci all’aldilà
Alberto Bevilacqua

L'Ospite incallito

Noi siamo cetre un poco sgangherate

Noi siamo cetre un poco sgangherate.
Il vento, quando passa sulle corde,
come catene sospese, risveglia
dei versi, dei rumori dissonanti.
Noi siamo antenne un poco singolari.
Come dita s’innalzano nel caos,
in cima ad esse echeggia l’infinito,
ma ben presto cadranno giù, spezzate.
 Noi siamo sensazioni un po’ disperse
senza speranza di concentrazione.
Nei nostri nervi tutto si confonde.
Ci duole il corpo, duole la memoria.
Ci scacciano le cose, e la poesia
è il rifugio che sempre più invidiamo.
 Kostas Kariotakis

Finché una luce senza margini d'ombra illumina

Finché una luce senza margini d'ombra illumina...l'oscurità del tempo risale ad uno ad uno i suoi tornanti e m'accorgo di te entrata nella mia vita...neppure mi chiedo da che parte...e quando...e se lo sei...o se invece non sei sorta su dalla profondità di notte in notte affiorando... - Che farà qui ? - mi dico mentre splendi e sorridi un sorriso anche mio - forse veglia su di me ?... forse affina da sempre il mio pensiero occupato da troppe parvenze...o monco...e ti guardo come sei...già nota...sebbene mai prima d'ora veduta...e stupisco che l'amore abbia questo volto interno...Sono sempre stata qui...da quando ? - mi rispondono tra un battito e l'altro di ciglia i suoi occhi limpidi...offrendo una certezza oscura più del dubbio...e insieme interrogando...E io penso a un'età passata di mente...con lei accanto...invisibile come il tempo... A volte si tocca il punto fermo e impensabile dove nulla da nulla è piu' diviso...
 Mario Luzi
(Da: Il pensiero fluttuante della felicità)

Ricordo

Quieta voglio ringraziare il mio destino:
mai ti perdo del tutto
Come una perla cresce nella conchiglia,
così dentro di me
germoglia dolcemente il tuo essere bagnato di rugiada.
Se infine un giorno ti dimenticassi –
allora sarai tu sangue del mio sangue
allora sarai tu una cosa sola con me -
lo vogliano gli dei
Karin Boye

Ed era una notte come questa

Ed era una notte come questa
e nordica e lontana e giovane
e fuori le stelle così sagge
e la luna era gialla e grave.
E lui era il primo di tutti.
Quanti venivano dopo di lui?
Piegai il capo sotto il suo sguardo,
confusa di giubilo e di vergogna.
E cento romanzi di fanciulla
celai nel mio grembo serrato:
così essi scordarono il tempo, così scordarono il luogo,
e il peccato era nero e dolce.
E il cuore era cheto e timoroso,
e i venti se ne stavano miti,
e ogni piccola foglia e ogni piccolo filo d'erba
fremeva assai poco.
Ma il freddo scivolò muto attraverso il bosco,
e i venti soffiarono di nuovo.
Così essi scordarono il tempo, così scordarono il luogo.
Lei trovò poi un altro amico.
Presso l'uno o presso l'altro io rimasi,
come spesso succede.
Il mio cuore giace sulla pubblica via,
e più non l'uso.
Era una notte come questa,
ed io avevo appena diciassette anni...
giacciono ancora sull'erba alta
i cocci rossi del mio amore?
Inginocchiati però davanti alla mia giovinezza,
che vive nella notte
tanto breve come un gioco di farfalla
e baciami e amami e gettami via
tra i fiori rovinati sulla tua strada.
Ho amato un uomo con un cuore come il tuo,
per questo so un po' più di te,
e tremo d'angoscia per il potere di quella donna
che non è ancora nata.
Tove Irma Margit Ditlevsen

La mia felicità sono io, non tu

La mia felicità sono io, non tu.
Non soltanto perché tu puoi essere fugace,

Ma anche perchè tu vuoi che io sia ciò che non sono.

Io non posso essere felice quando cambio
Soltanto per soddisfare il tuo egoismo
E non posso sentirmi felice quando mi critichi perché
non penso i tuoi pensieri
E non vedo come vedi tu.
Mi chiami ribelle.
Eppure ogni volta che ho respinto le tue convinzioni
Tu ti sei ribellato alle mie.
Io non cerco di plasmare la tua mente.
So che ti sforzi di essere te stesso.
E non posso permettere che tu mi dica cosa devo essere...
Perché sono impegnata ad essere me.
Tu dicevi che ero trasparente
E facile da dimenticare.
Ma allora perché cercavi di usare la mia vita
Per provare a te stesso chi sei tu?
Leo Buscaglia

Niente

Calma, bambino mio: qui non c'e' niente.
Tutto e' come lo vedi: il bosco, il fumo,
la fuga dei binari.
Laggiu', da qualche parte, in terre lntane
ci sono un cielo piu' azzurro, e rose sul muro,
o una palma, o un vento piu' caldo.
E questo e' tutto.
Nint'altro che la neve, sui rami dell'abete.
Niente da baciare con una calda
bocca che, come tutte, col tempo si raffredda.
Tu dici, figlio mio, che hai un cuore forte,
che peggio che morire e' vivere inutilmente.
Di morte, parli? Non lo senti, lo schifo
della sua veste? Niente fa ribrezzo
come la morte cercata. Impariamo ad amare
le lunghe ore malate dell'esistenza,
gli angusti anni di smania,
quanto i brevi momenti in cui il deserto fiorisce.
Edith Sodergran

Solitudine

Io sono solo
il fiume è grande e canta
chi c’è di là?
Pesto gramigne bruciacchiate.
Tutte le ore sono uguali
per chi cammina
senza perché
presso l’acqua che canta.
Non una barca
solca i flutti grigi
che come giganti placati
passano davanti ai miei occhi
cantando.
Nessuno.
 

Attilio Bertolucci

Ritratto di donna

Deve essere a scelta.
Cambiare, purché niente cambi.
È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi,
neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.
Dorme con lui come la prima venuta, l’unica al mondo.
Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
Ingenua, ma ottima consigliera.
Debole, ma sosterrà.
Non ha la testa sulle spalle, però l’avrà.
Legge Jaspers e le riviste femminili.
Non sa a che serva questa vite, e costruirà un ponte.
Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.
Tiene nelle mani un passero con l’ala spezzata,
soldi suoi per un viaggio lungo e lontano,
una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.
Dove è che corre, non sarà stanca?
Ma no, solo un poco, molto, non importa.
O lo ama o si è intestardita.
Nel bene, nel male, e per l’amor del cielo!
Wislawa Szymborska

Gioco

Sapendo che ti amo,
e quanto sono difficili
le cose dell’amore,
preparo in silenzio
il tavolo da gioco, colloco i pezzi
sulla scacchiera, dispongo i posti
necessari perché tutto
cominci:
le sedie
una di fronte all’altra,
sebbene sappia
che le mani non possono toccarsi,
e che al di là delle difficoltà
esitazioni, arretramenti
o avanzamenti possibili, solo gli occhi
trasportano, forse,
un’ipotesi
d’intendimento.
E’ allora che arrivi,
e come se un vento del Nord
entrasse da una finestra aperta,
tutto il gioco vola per aria,
il freddo ti riempie gli occhi di lacrime,
e mi spingi dentro, dove
il fuoco consuma quel che resta
del nostro rompicapo.
Nuno Júdice

martedì 20 dicembre 2011

Buone Feste

Un sereno Natale a tutti voi, tornerò tra una settimana o poco più...
Auguri!

(Da leggere ne avete per tutte le feste!)

Linda

Tu sei il seme


Tu sei il seme ed io il tuo terriccio.
Posi in me e germogli.
Sei il bimbo che è atteso.
Io sono tua madre.
 Terra, dài il tuo calore!
sangue dài la tua linfa!
Un potere sconosciuto richiede oggi
tutta la vita che ho avuto.
 L’onda calda che fluisce
non conosce alcuna diga,
vuol creare di più ancora,
si frange oltre.
 Per questo sento così vivo male
dentro me ora:
qualcosa cresce e mi dirompe –
amore, tu!
Karin Boye

Eros è l'acqua

Tra le tue gambe
il mare mi mostra strane scogliere coralline
rocce superbe coralli magnifici
contro la mia grotta di conchiglia
madreperlata
tu mollusco di sale segui la corrente
l'acqua scarsa scopre le pinne
mare nella notte con lune sommerse
il tuo ondeggiare brusco di polipo focoso
accelera le mie branchie il mio pulsare di
spugna
i cavalli minuscoli fluttuanti tra gemiti
aggrovigliati in lunghi pistilli di medusa
Amore tra delfini
a balzi ti tuffi sul mio fianco leggero
ti accolgo in silenzio ti guardo tra
bollicine
le tue risa cerco con la bocca spuma
leggerezza dall'acqua ossigeno dalla tua
vegetazione di clorofilla
Dagli occhi argentati
fluisce il lungo sguardo finale
ed emergiamo da corpo acquatico
siamo di nuovo carne
una donna e un uomo
tra le rocce
Gioconda Belli

So quel che voglio e ho fatto la mia scelta

So quel che voglio e ho fatto la mia scelta;
il mio destino non sei tu a deciderlo:
che tu mi ami o no, non ha importanza,
alla fine, di me rispondo io.
La tua presenza, i tuoi favori, tutto
ciò che m'hai dato, adesso puoi riprenderti:
c'è tra la tua bellezza ed il mio cuore
qualcosa che non riuscirai a confondere,
nè a tradire. Vorrei che tu capissi
che nel mio più segreto desiderio
sogno sempre il mio bacio; ma non chiesero
di bere ancora quelli che languivano
nei deserti del Sud; puoi benedirmi,
ma non piegarmi dopo avermi amata. 

Edna St. Vincent Millay

Senza parole

Non sono da quella parte del ponte che si attraversa
Nella corrente d'aria di una Vistula sterrata
Sono chiazza
Informe
Verbo senza contorno
Disambientata.
Eri tu quell'ombra dietro alle mie spalle?
Ancora sento sulla schiena tracce di sconosciuto
Sui fianchi, sulle cosce, sulla nuca forse
Ampolle a ventosa
Risucchio che drena
Una perdita perpetua di parole acquisite
Il salasso dell'anima di volatile migratore
buchi ridotti a vocaboli incidentali
Words, mots, palabras, slowa
Non vorrei più usare parole di altri
Ma allora quali?
Se non ho le mie
Barbara Serdakowsky

Funeral Blues

Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
fate tacere il cane con un osso succulento,
chiudete i pianoforti, e tra un rullio smorzato
portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.
Incrocino aereoplani lamentosi lassù
e scrivano sul cielo il messaggio Lui è Morto,
allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
i vigili si mettano guanti di tela nera.
Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed il mio Ovest,
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.
Non servono più le stelle: spegnetele anche tutte;
imballate la luna, smontate pure il sole;
svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;
perchè oramai più nulla può servire."
Wystan Hugh Auden

Canzone

Ti domandi se mi sento sola:
Ok allora, si', mi sento sola
come un aereo vola solo e orizzontale
sulla sua onda radio, puntando
oltre le Montagne Rocciose
verso le piste recinte di blu
di un aeroporto sull'oceano.
Mi vuoi chiedere, mi sento sola?
Bene, certo, sola
come una donna che attraversa il paese guidando
giorno dopo giorno, lasciandosi dietro
miglio dopo miglio
piccole citta' dove avrebbe potuto fermarsi
a vivere e morire, da sola.
Se mi sento sola
dev'essere la solitudine
di svegliarsi per prima, di respirare
il primo respiro freddo dell'alba sulla citta'
di essere l'unica che e' sveglia
in una casa avvolta nel sonno.
Se mi sento sola
e' come la barca chiusa nel ghiaccio della riva
nell'ultima luce rossa dell'anno
che sa che cos'e', che sa che non e'
ghiaccio ne' fango ne' luce d'inverno
ma legno, con quel dono di poter bruciare
Adrienne Rich

La strada

Quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno -- un padre, un amore, qualcuno -- capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume -- immaginarlo, inventarlo -- e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.
Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente, umano. Basterebbe la fantasia di qualcuno -- un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare. Strada clemente, e bella.

Una strada da qui al mare.
Da "Oceano Mare" - Alessandro Baricco

Da lontano ti devo amare

Da lontano ti devo amare
dalla tranquilla distanza
in cui l’amore è saudade
e il desiderio, costanza.
Dal luogo divino
dove il bene dell’esistenza
è essere eternità
e sembrare assenza.
Chi ha bisogno di spiegare
il momento e la fragranza
della Rosa, che persuade
senza nessuna arroganza?
E, nel fondo del mare,
la Stella, senza violenza,
compie la sua verità,
estranea alla trasparenza.
Cecilia Meireles

Scrivo


Scrivo quando la passione
Mi travolge l'anima
E non posso acchiapparla
Con le mani.
Essa vuole scappare
E correre in turbinii
Con il vento.
Allora, con le dita
Trasferisco sulla carta
I sentimenti,
Le paure, gli amori
Le inquietudini,
Tutto in bianco e nero,
E torno ad essere
Ancora una volta
La più imperterrita
Delle statue.
Adriana Alarco de Zadra

I sentimenti più dolorosi

I sentimenti più dolorosi e le emozioni più pungenti,  sono quelli assurdi: l’ansia di cose impossibili,  proprio perché sono impossibili,  la nostalgia di ciò che non c’è mai stato, il desiderio di ciò che potrebbe essere stato,  la pena di non essere un altro, l’insoddisfazione per l’esistenza del mondo. 
“Il libro dell’Inquietudine” - Fernando Pessoa

Orlo

La donna è infine perfetta.
Il suo corpo
Morto porta il sorriso del compimento
L’illusione di una greca necessità
Fluisce, nelle pieghe della sua toga,
I suoi piedi
Nudi sembrano dire:
Abbiamo camminato tanto, è finita.
Ogni bimbo morto, riavvolto, bianco serpente
Uno ad ogni piccola
Brocca di latte, ora vuota
Li ha piegati
Di nuovo nel corpo di lei come petali
Di una rosa si chiudono quando il giardino
S’intorpidisce e odori sanguinano
Dalle dolci, profonde gole del fiore notturno.
La luna non ha nulla di cui essere triste,
fissando dal suo cappuccio di osso
è abituata a questo tipo di cose.
Le sue macchie nere crepitano e tirano.
Silvia Plath

Casa di corvi

Perché ti ho alimentato con questa realtà
cotta maleda tanti e tanto poveri fiori del male
per questo assurdo volo a fior di pantano
ego te absolvo di me
labirinto figlio mio
non è tua la colpa
né mia
povero piccolo mio
di cui ho fatto questo impeccabile ritratto
forzando l'oscurità del giorno
palpebre di miele
e guancia costellata
chiusa a ogni sfioramento
e la bellissima distanza
del tuo corpo
la tua nausea è mia
l'hai ereditata come ereditano i pesci
l'asfissia
e il colore dei tuoi occhi
è inoltre il colore della mia cecità
sotto il quale ombre tessono
ombre e tentazioni
ed è pure mia l'orma
del tuo tallone stretto
d'arcangelo
appena passato dalla finestra semichiusa
e nostra
per sempre
la musica straniera
dei cieli battenti
adesso leoncino
incarnazione del mio amore
giochi con le mie ossa
e ti nascondi dentro la tua bellezza
cieco sordo irredento
quasi appagato e libero
con il tuo sangue che ormai non lascia spazio
per niente e per nessuno
eccomi qua come al solito
disposta alla sorpresa
dei tuoi passi
a tutte le primavere che ti inventi
e che distruggi
a distendermi quale nulla infinito
sopra il mondo
erba cenere peste fuoco
a qualunque cosa tu voglia per un tuo sguardo
che illumini la mia salma
perché è così questo amore
che non capisce niente
che non può niente
bevi il filtro e ti addormenti
in quell'abisso pieno di te
musica che non vedi
colori detti
a lungo spiegati nel silenzio
mescolati come si mescolano i sogni
fino a quel goffo grigio
che è il risveglio
sul grande palmo di dio
testa rasata vuota senza estremi
e lì ti ritrovi
sola e perduta nella tua anima
senza altro ostacolo che il tuo corpo
senza altra porta che il tuo corpo
così questo amore
uno solo e lo stesso
con tanti nomi
che a nessuno risponde
e tu guardandomi
come se non mi conoscessi
andandotene
come se ne va la luce del mondo
senza promesse
e ancora questo prato
questo prato di nero fuoco abbandonato
ancora questa casa vuota
che è il mio corpo
dove tu non tornerai
Blanca Varela
(versione di Martha Canfield)

Finché tu esisti

Finché tu esisti,finché il mio sguardo
ti cerca oltre le colline,
finché nulla
mi riempie il cuore
che non sia la tua immagine, e ci sia
una remota possibilità che sia viva
in qualche luogo, illuminata
da una luce – qualsiasi...
Finché
sento che tu esisti e ti chiami
così, con quel tuo nome
così piccolo,
continuerò come ora,
mia amata,
affranto dalla distanza,
sotto questo amore che cresce e non muore,
sotto questo amore che continua e mai finisce.
Ángel González

Le poesie delle donne

"Le poesie delle donne sono spesso
piatte, ingenue, realistiche e ossessive”,
mi dice un critico gentile dagli occhi a palla.
“ Mancano di leggerezza, di fumo, di vanità,
sono tutte d’un pezzo come dei tubi,
non c’è garbo, scioltezza, estro;
sono prive dell’intelligenza maliziosa
dell’artificio, insomma non raggiungono
quell’aria da pomeriggio limpido dopo la pioggia.”
Forse è vero, gli dico. Ma tu non sai
cosa vuol dire essere donna. Dovresti
provare una volta per piacere anche se
è proibito dal tuo sesso di pane e ferro.
Ride, strabuzza gli occhi. “A me non importa
se sia donna o meno. Voglio vedere i risultati
poetici. C’è chi riesce a fare la ciambella
con il buco. Se è donna o uomo cosa cambia?”
Cambia, amico dagli occhi verdi, cambia;
perché una donna non può fare finta
di non essere donna. Ed essere donna
significa conoscere la propria soggezione,
significa vivere e respirare la degradazione
e il disprezzo di sé che si può superare
solo con fatiche dolorose e lagrime nere.
Dacia Maraini

Quando una donna ama

Amore
dall'ombra
dal dolore
amore
ti sto chiamando
dal pozzo asfissiante del ricordo
senza niente che mi serva né ti aspetti
ti sto chiamando
amore
come al destino
come al sogno
alla pace
ti sto chiamando
con la voce
con il corpo
con la vita
con tutto quello che ho
e che non ho
con disperazione
con sete
con pianto
come se fosse aria
ed io mi affogassi
come se fosse luce
ed io morissi
Da una notte cieca
dall’oblio
da ore sbarrate
nello stare soli
senza lacrime né amore
ti sto chiamando
come alla morte
amore
come alla morte.
Idea Vilarino

Vederti nuda

Pesciolini dell’immaginazione
nude caramelle perse
sulla scala per il cielo
perle irsute
ciocche socchiuse
cetrioli salati dell’alba
saggezza metamorfizzata
come penetrarvi
oh collezione di erbe e cose
organizzata col pretesto
di un nome di donna
di un modo, di illustrare
la ragazza che ho sempre sognato?
 
Roque Dalton - da L’amore mi sta antipatico più della primavera

Guadagni e perdite

Riprendo a mentire con grazia,
mi chino rispettoso allo specchio
che riflette il mio collo e la cravatta.
Credo d’essere questo signore che esce
tutti i giorni alle nove.

Gli dei sono morti uno a uno in lunghe file
di carta e cartone.
Niente mi manca, neppure tu
mi manchi. Sento un buco, però è facile
un tamburo: pelle ai due lati.
A volte torni la sera, quando leggo
cose che tranquillizzano: bollettini,
il dollaro e la sterlina, i dibattiti
delle Nazioni Unite. Mi sembra

che la tua mano mi pettina. Non sento la tua mancanza!
Solo cose minute all’improvviso mi mancano
e vorrei ricercarle: la contentezza
e il sorriso, questo animaletto furtivo
che ormai non vive più fra le mie labbra.

Julio Cortàzar - tratto da:”Le ragioni della collera”

Odio la luce

Odio la luce
delle stelle monotone.
Salve, mio antico delirio -
crescita della torre ogivale!
Pietra, sii come merletto
e diventa una ragnatela.
Ferisci con un ago sottile
il petto vuoto del cielo!
Così sarà il mio turno -
sento un'apertura di ali.
Così - dove va
la freccia del pensiero vivo?
O forse, portati a termine la strada e la data,
io tornerò:
là - non posso amare
qua - ho paura di amare...
Osip Emil'evič Mandel'štam

Ogni mattina

Ogni mattina
Cancelliamo i sogni
Con cautela costruiamo i discorsi
Le nostre vesti sono un nido di ferro
Ogni mattina
Salutiamo gli amici di ieri
Le notti si dilatano come fisarmoniche
– Suoni, rimpianti, baci perduti.

(Insignificanti
Enumerazioni
– Nulla, solo parole per gli altri

Ma dove finisce la solitudine?)
Manolis Anaghnostakis

Novembre

E poi – se accadrà ch’io me ne vada -
resterà qualche cosa
di me nel mio mondo –
resterà un’esile scìa di silenzio
in mezzo alle voci –
un tenue fiato di bianco
in cuore all’azzurro -
Ed una sera di novembre
una bambina gracile
all’angolo d'una strada
venderà tanti crisantemi
e ci saranno le stelle
gelide verdi remote -
Qualcuno piangerà
chissà dove – chissà dove –
Qualcuno cercherà i crisantemi
per me
nel mondo
quando accadrà che senza ritorno
io me ne debba andare.
Antonia Pozzi

Amo il pezzo di terra che tu sei

Amo il pezzo di terra che tu sei,
perché delle praterie planetarie
altra stella non ho. Tu ripeti
la moltiplicazione dell’universo.
I tuoi grandi occhi son la luce che posseggo
delle costellazioni sconfitte,
la tua pelle palpita come le strade
che percorre la meteora nella pioggia.
Di tanta luna furon per me i tuoi fianchi,
di tutto il sole la tua bocca profonda e la sua delizia,
di tanta luce ardente come miele nell’ombra
il tuo cuore arso da lunghi raggi rossi,
e così percorro il fuoco della tua forma baciandoti,
piccola e planetaria, colomba e geografia.
Pablo Neruda

lunedì 19 dicembre 2011

Amore, vola da me...

Amore,
vola da me
con l'aeroplano di carta
della mia fantasia,
con l'ingegno del tuo sentimento.
Vedrai fiorire terre piene di magia
e io sarò la chioma d'albero più alta
per darti frescura e riparo.
Fa' delle due braccia
due ali d'angelo
e porta anche a me un po' di pace
e il giocattolo del sogno.
Ma prima di dirmi qualcosa
guarda il genio in fiore
del mio cuore.

Alda Merini, da 'Alla tua salute, amore mio'