…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

sabato 31 dicembre 2011

Alla fine dei giochi non cambierei niente

Alla fine dei giochi non cambierei niente, nemmeno gli arrivi derisi o le false partenze.
Perché sei la prima donna ad essere arrivata sul mio pianeta senza farmi le carte per scoprire il mio segno, nel tempo intatto delle due costellazioni dei tuoi occhi.
Tu, il mio pianeta privato dove rifugiarsi ad attendere l’alba.
Ti ho amato dal primo sguardo senza tradirlo mai, neppure da lontano, nemmeno in altri occhi.
Perché il mio sguardo è tuo e tu non sei mai così bella come quando guardi me.
Perché tu hai dato alla mia vita quell’incanto inatteso, imprevisto, stellare, che ti sposta per sempre il posto al cuore, quel significato profondo che non si può pretendere e che posso definire solo estasi.
Tu mi hai riscritto i sogni e popolato l’anima di meraviglia.
Se non ti avessi mai vista non avrei questi occhi, se non ti avessi incontrata non sarei me. Anche se sei nata dopo di me devi aver aperto gli occhi al cielo qualche istante prima, per farmi strada nel tuo cuore, filo d’erba al vento dei miei pensieri.
Per questo anche fuggendo via mi sono sempre ritrovato sulla rotta del tuo cuore.
E se fosse a domani o a mai più non importa, il tutto e il nulla si toccano agli estremi di qualcosa che è impossibile dimenticare o trattenere.
E per quanto cercheremo di estirparla, di devitalizzarla per renderla innocua è qualcosa che semplicemente esiste e continuerà ad esistere perché toglie i lucchetti alla ragione.
Qualcosa che più semplicemente è.
Massimo Bisotti “La luna blu”

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