Stavi seduto e c’era un paesaggio agreste
nei tuoi occhi: le nuvole che promettevano pioggia,
i pruni irrequieti per l’erosione delle dune,
un mare agitato, capace di tutti i naufragi.
Il tuo silenzio fece sussultare improvvisamente la casa-
era la forza del vento contro il fianco della nave; un
miraggio fatale di tempesta; e la paura della tragedia;
la minaccia sorda di un tuono che riscattasse l’ira
degli dei contro il mondo. Quando ti sei alzato,
hai detto qualcosa in fretta che mi ha ferito
a morte come la lama di un pugnale appena
comperato. (Se avesse tuonato, avrebbe potuto
/essere un lampo
a frantumare la falesia nello specchio dei miei occhi.)
Oggi, però, ormai non so più che parole furono quelle-
di un temporale così si ricordano soprattutto i relitti
che le onde sparpagliano all’alba sulle spiagge.
Maria do Rosário Pedreira
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