Il tempo era una veste macramè
traspirava d’azzurro
disegnavo giornate a tratti di pennello
stracci intrisi di colla e di colori
ne uscivano velieri foglie visi
gatti sornioni tavoli di rose
fiorivano le sedie e i portaombrelli
erano le mie briciole
per ritrovarmi se mi fossi persa
traspirava d’azzurro
disegnavo giornate a tratti di pennello
stracci intrisi di colla e di colori
ne uscivano velieri foglie visi
gatti sornioni tavoli di rose
fiorivano le sedie e i portaombrelli
erano le mie briciole
per ritrovarmi se mi fossi persa
segnature di foglie
oscillazioni d’una ragnatela
scrivo sui gusci vuoti della sera
di case dove vive il mio fantasma
avere un corpo per lasciarlo andare
arrotolarlo a denudarsi l’anima
sfilarselo dal sommo della testa.
oscillazioni d’una ragnatela
scrivo sui gusci vuoti della sera
di case dove vive il mio fantasma
avere un corpo per lasciarlo andare
arrotolarlo a denudarsi l’anima
sfilarselo dal sommo della testa.
Cristina Bove
Nessun commento:
Posta un commento