Una vecchia canzone diceva: «Tu sai tutto sulla realtà del mercato e
qui io ammetto di essere negato. Ma a inventare quel che non c’è io
forse son più bravo di te…Tu hai i soldi, io la fortuna di trovar fiori
nella spazzatura. Perché a trovare quel che non c’è io forse son più
bravo di te». E allora lascia perdere i conti e le cifre. Sai dire
quanto amore hai dentro? Un chilo? Un litro? Non lo sai, eh? E allora
lascia perdere la matematica. Inventa quello che non c’è. Perché quello
che c’è è di tutti. Ma se riesci a trovare quello che non c’è, bè,
allora hai qualcosa di solo tuo. E se qualcun altro vede quello che vedi
tu, bè, allora hai trovato qualcuno che ti vive. Non lasciarlo fuggire.
Fermalo! Vivilo! Scrivilo! Le storie sono come le persone. Non sono
fatte per stare sole. Da qualche parte nel mondo c’è qualcuno che vive
una storia che si specchia nella tua. Guardati intorno! Quel qualcuno
non è lontano da te. È l’altra metà del libro. Non perdere tempo a
scrivere altre pagine… Cercalo! Il resto lo scriverete insieme. Perché
non c’è niente di più riuscito di due storie che si intrecciano.
Giulia Carcasi da “Ma le stelle quante sono”
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