Se avrai il coraggio di entrare
Nei giardini di tutti e seduto
Sulla pietra esporre il tuo affanno
Ad occhi estranei (ma nessuno ti guarda)
La luna da calme finestre di foglie
E di un’emula luce nel cielo rosato
Fioriti i verdi steli dei lampioni
Nessuno ti raggiungerà ma udrai la voce
Della vita, quieta nella sera
Come il respiro di una dormiente.
E devi servirti di questi momenti
Di deboli curvature, senza abbandoni,
Tu che aspiri a linee distese di vita.
Ma forse la verità è che non sei
Né debole né malinconico
Ma vuoto e di questo non ti compiaci.
Francesco Villalba
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