uno a uno ci siamo portati i
nostri giorni
solitudine con solitudine,
impazienza e attesa;
e adesso che le tue spalle
sono vicine alle mie,
che il mio calore è il tuo,
quanto so dimenticare è
nell'indugio
delle dita avventurate sulla
tua pelle bionda,
sui tuoi capelli scuri,
nella paura che avvicina il
nostro corso di scampati
senza rumore e senza
appello, come quando
il verde di marzo spinge dai
rami
e si fa abbracciare dal
mondo,
come quando l'aria vive
nello screzio
degli alberi carichi di luce
e c'è penombra nella stanza,
e la pace del prato è nei
tuoi occhi,
ci perdona, si stringe
intorno a noi.
Pierluigi Cappello
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