Le
tue mani aperte, incapaci di dare o di prendere una gioia qualsivoglia,
mi avrebbero lasciata cadere come una bambola rotta. Io bacio,
all'altezza del polso, quelle mani indifferenti che la tua volontà non
scosta più dalle mie; accarezzo l'arteria azzurra, quella colonna di
sangue che un tempo sorgeva incessante come lo zampillo di una fontana
dal suolo del tuo cuore. Con brevi singhiozzi soddisfatti io abbandono
il capo come nell'infanzia fra quelle palme piene di stelle, di croci,
di precipizi di ciò che fu il mio destino.
Marguerite Yourcenar, “Fuochi”
Marguerite Yourcenar, “Fuochi”
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