Non i fiori che gli uomini danno alle donne –
fresie dal profumo delicato,
impettite rose rosse, garofani
dalle tinte di gonne di damigelle,
fiori quasi senza linfa,
che si seccano e sbiadiscono – ma fiori
che, tagliato lo stelo,
appassiscono, con foglie annerite
come se bruciate dagli enzimi
del nostro fiato, una melma marcia
da strofinare via dagli orli
dei vasi, fiori che erompono
da gemme strette, esplosive, raggiate
come il sole, che illuminavano il sentiero
sulla montagna di Tracia, che intrecciavamo
nei capelli, calpestandoli
nell’estasi della danza, che ci ricordano
che siamo assassine, capaci di strappare la testa
dalle spalle degli uomini;
fiori che portiamo ancora
di nascosto e con vergogna
in casa, strofinandoci
braccia e seni e gambe
con le loro calde frange arancioni
l’odore del desiderio.
fresie dal profumo delicato,
impettite rose rosse, garofani
dalle tinte di gonne di damigelle,
fiori quasi senza linfa,
che si seccano e sbiadiscono – ma fiori
che, tagliato lo stelo,
appassiscono, con foglie annerite
come se bruciate dagli enzimi
del nostro fiato, una melma marcia
da strofinare via dagli orli
dei vasi, fiori che erompono
da gemme strette, esplosive, raggiate
come il sole, che illuminavano il sentiero
sulla montagna di Tracia, che intrecciavamo
nei capelli, calpestandoli
nell’estasi della danza, che ci ricordano
che siamo assassine, capaci di strappare la testa
dalle spalle degli uomini;
fiori che portiamo ancora
di nascosto e con vergogna
in casa, strofinandoci
braccia e seni e gambe
con le loro calde frange arancioni
l’odore del desiderio.
Vicki Feaver
Nessun commento:
Posta un commento