…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

sabato 2 giugno 2012

Statua

Giardino della sera divina
dove andavo portavo a spasso
nostalgia e malinconia.
Tutti mi parlavano.
E nacque la mia felicità
da chi nulla mi disse.
L' azzurro svaniva ed era
cielo, tutto il suo capo,
prepotentemente bello.
Nei suoi occhi senza pupille
i miei stessi versi stavano
come memorie scritte.
E nella curva del suo labbro,
l' aria, passata in musica,
interrogava con il suo respiro.
Ah, come la sera divina
andò velando i suoi fiori,
acqua, sabbia, freddo prato...
Nitida, circonfusa luna
protese il suo corpo immobile
in una perfezione più pura.
Fece sembrare che sorrideva
il suo volto verso il mio:
divinità quasi senza vita.
La mia cecità nei suoi occhi,
la mia voce fra le sue labbra
e il mio dolore nella sua espressione.
La mia forma sul suo piedistallo,
libera da contenuti umani.
Da lontano. Sorridendo.
Cecilia Meireles

Nessun commento: