A te che m’ami e sei così lontano,
a te che sotto i cieli tropicali
vedi passare il mio fantasma vano,
a te che sai il mio profondo male,
e intendi l’ansimar delle mie vene,
che conosci la mia sete mortale,
oggi io vengo col mio passo più lene,
sorridendo, così come a te piace
sognarmi nelle tue ore serene.
Ma non ti porto, come vuoi, la pace.
Io son l’insonne tormentosa e ho meco
l’ostinato anelar che mai si tace.
Questo, o Ignoto che m’ami, ora io ti reco.
a te che sotto i cieli tropicali
vedi passare il mio fantasma vano,
a te che sai il mio profondo male,
e intendi l’ansimar delle mie vene,
che conosci la mia sete mortale,
oggi io vengo col mio passo più lene,
sorridendo, così come a te piace
sognarmi nelle tue ore serene.
Ma non ti porto, come vuoi, la pace.
Io son l’insonne tormentosa e ho meco
l’ostinato anelar che mai si tace.
Questo, o Ignoto che m’ami, ora io ti reco.
Amalia Guglielminetti
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