Non
dovrai su un asfalto di foglie cadute
attendermi a lungo.
Tu ed io nell'adagio di Vivaldi
c'incontreremo di nuovo.
Ancora le candele saranno di un giallo opaco
e ammaliate dal sonno.
Ma l'archetto non chiederà come tu sia entrato
nella mia casa a mezzanotte.
Passeranno in un muto gemito di more
queste mezze ore,
sul palmo della mia mano leggerai
gli stessi portenti.
E allora la tua angoscia
fattasi destino,
ti allontanerà dalla mia soglia
verso una gelida risacca.
Anna Achmàtova
attendermi a lungo.
Tu ed io nell'adagio di Vivaldi
c'incontreremo di nuovo.
Ancora le candele saranno di un giallo opaco
e ammaliate dal sonno.
Ma l'archetto non chiederà come tu sia entrato
nella mia casa a mezzanotte.
Passeranno in un muto gemito di more
queste mezze ore,
sul palmo della mia mano leggerai
gli stessi portenti.
E allora la tua angoscia
fattasi destino,
ti allontanerà dalla mia soglia
verso una gelida risacca.
Anna Achmàtova
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