…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

martedì 15 gennaio 2013

La solitudine

“La solitudine è fonte di felicità e di tranquillità dell'animo”
Arthur Schopenhauer
La solitudine è uno dei sentimenti meno conosciuti dagli individui perché richiede una profonda conoscenza di sé.
Gli studiosi distinguono tra una solitudine affettiva e una solitudine sociale.
I sintomi della prima sono l'ansia da separazione, il senso di abbandono e di vuoto, di grande vulnerabilità e impotenza.
E' la paura di non farcela di fronte agli impegni ordinari della vita. Qui il sentirsi soli puo' essere la conseguenza della perdita di una persona cara, ma può anche essere dovuto a una privazione di attaccamento tipica di un'infanzia infelice.
La solitudine sociale si esprime invece nella difficoltà a collocarsi nella società, per cui ci si sente fuori posto, non accettati e riconosciuti, o addirittura esclusi e rifiutati dagli altri.
Queste carenze possono in parte essere compensate da strategie personali e terapie capaci di riconciliare l'individuo con il proprio sé.
La solitudine ci aiuta a far emergere lati di noi ancora inespressi.
Quando ci sentiamo soli dovremmo cercare il nostro “compagno interiore” invece di cercare la compagnia di un amico o di un parente portando l’attenzione su di noi, sulla nostra situazione di vuoto, senza volerla colmare a tutti i costi.
Se avremo la pazienza di ascoltarci nascerà in poco tempo un senso di benessere e questo rafforzerà quel lato di noi, forse ancora sconosciuto, che ci aiuterà a non sentirci mai soli e ad essere sereni in qualsiasi situazione.
Leggere la solitudine può aiutarci a capire cosa desideriamo o ci aspettiamo dagli altri e offrirci una prospettiva nuova da cui guardare all'intimità, all'amicizia, all'amore.
Inoltre, la solitudine non è soltanto una carenza, ma può rappresentare una risorsa a disposizione del singolo per ritrovare una sua identità di fondo, anche in una società difficile come l'attuale.
Le statistiche dicono che tra gli sposati, sono le donne a sentirsi più sole, mentre tra i non sposati (vedovi, divorziati e single) sono più gli uomini a soffrire di solitudine.
Le donne, cioè, sembrano più in grado di vivere da sole, ma in una vita a due tendono a essere più esigenti, per cui sentono la solitudine quando la qualità del rapporto è debole.
Gli uomini invece hanno più bisogno di una vita di coppia, pur essendo meno esigenti in tema di comunicazione.
Forse la solitudine ci fa paura perché spesso dimentichiamo che ognuno di noi contiene nel profondo un mondo vastissimo fatto di idee, sentimenti, sogni che non ci lasciano mai soli.
Purtroppo a volte dimentichiamo la nostra ricchezza interiore troppo attenti ad osservare e ad ascoltare ciò che ci sta intorno.
Negare la solitudine significa negare sé stessi.
di Paola Carozza psicologa

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