Quando sali' sul treno si volto' per un istante, lanciandomi un ultimo
sguardo.
Dove potro' mai trovare nell'intero mondo un luogo segreto, al di fuori
del tempo che calpesta ogni cosa, in cui custodire questo piccolo
tesoro?
Svanira' quello sguardo cosi' come svaniscono, nel tramonto, i colori
dorati delle nuvole?
Forse sara' bagnato dalla pioggia come il polline d'oro di un fiore di
nag-asari?
Come potra' durare tra le volgarita' della vita, nell'intrico di
infinite vicende e dolori?
Superando ogni altro, il suo dono fugace mi ha raggiunto, e io lo
conservero' intrecciandolo in un canto e fermandolo nelle parole: sara'
custodito cosi' in un sicuro scrigno di bellezza.
Sulla terra la potenza dei re e lo sfarzo dei ricchi esistono solo per
perire. Ma a volte non si manifesta forse, in una lacrima,
quell'infinito che puo' rendere immortale uno sguardo fugace?
Il ritmo della poesia dici: 'Fammene dono! A me non interessa la potenza
dei re ne' lo sfarzo dei ricchi, ma queste piccole cose sono i miei
tesori autentici e con essi io intreccio la ghirlanda dell'infinito'.
Tagore
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