Questo aroma di te, sale? scende?
viene da te? da me? in che altro
mi dovrei trasformare? che altro
di me dovrei essere
per sapere, vedere i frammenti
di mondo che in silenzio unisci?
così bruci distanze?
mi restituisci al mio animale? così
mi dai grandezza, o corpo
che invadi con la tua assenza?
con il tuo sguardo che
non tornerà al tuo occhio, già febbre
senz’altro padrone che il cammino?
sei qui, è come dire, tutto è qui,
il vuoto e l’unione, e tu e la
disordinata solitudine
viene da te? da me? in che altro
mi dovrei trasformare? che altro
di me dovrei essere
per sapere, vedere i frammenti
di mondo che in silenzio unisci?
così bruci distanze?
mi restituisci al mio animale? così
mi dai grandezza, o corpo
che invadi con la tua assenza?
con il tuo sguardo che
non tornerà al tuo occhio, già febbre
senz’altro padrone che il cammino?
sei qui, è come dire, tutto è qui,
il vuoto e l’unione, e tu e la
disordinata solitudine
Juan Gelman
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