…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

domenica 14 ottobre 2012

Torna l'autunno

Un giorno vestito a lutto cade dalle campane,
come un trepido tessuto vagamente di vedova,
è un colore, un sonno
di ciliege affondate nella terra,
è uno strascico di fumo che giunge senza tregua
a mutare il colore dell'acqua e dei baci.
Non so se mi capite: quando dall'alto
si avvicina la notte, quando il solitario poeta
ode alla finestra correre il corsiero dell'autunno
e le foglie della paura calpestata crepitano nelle sue arterie,
c'è qualcosa nel cielo, grosso come una lingua
di bue, qualcosa nel dubbio del cielo e dell'aria.
Tornano le cose al loro posto,
l'avvocato inevitabile, le mani, l'olio,
le bottiglie,
tutti gli indizi della vita: i letti, soprattutto
sono pieni di un liquido cruento,
la gente affida i segreti a loschi orecchi,
gli assassini scendono scale,
ma non è questo, è il vecchio galoppo,
il cavallo del vecchio autunno che trema e dura.
Il cavallo del vecchio autunno ha la barba rossa
e la bava della paura gli copre le mascelle.
e l'aria che lo segue è simile all'oceano
e profuma di un vago marciume sotterrato.
Tutti i giorni scende dal cielo un colore di cenere
che le colombe devono spartire sulla terra:
la corda che l'oblio e le lacrime intrecciano
il tempo che ha dormito lunghi anni nelle campane,
tutto,
i vecchi abiti tarlati, le donne che vedono venire la neve,
i papaveri neri che nessuno può contemplare senza morire,
tutto cade tra le mani che sollevo
in mezzo alla pioggia.
Pablo Neruda

Nessun commento: