…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

martedì 25 settembre 2012

La Poesia

La poesia è la notizia dalle frontiere della coscienza. La poesia è quello che invocheremmo svegliandoci in una selva oscura nel mezzo del cammin di nostra vita. Una poesia è uno specchio che cammina lungo una strada alta piena di piaceri visivi. La poesia è la foglia metallica agitata dall’immaginazione, dovrebbe splendere all’esterno e quasi accecarti, è il sole trascorrente nelle maglie del mattino, è notti in bianco e bocche di desiderio, è fatta di aloni che si dissolvono negli oceani del suono, è la lingua di strada di angeli e diavoli, è un divano di cantori ciechi che hanno messo via i bastoni da passeggio. Una poesia dovrebbe innalzarsi all’estasi da qualche parte fra discorso e canto. Una poesia deve cantare e volare via con te oppure è un’anatra morta con un’anima di prosa. La poesia è l’anarchia dei sensi che dà senso. La poesia è tutte le cose nate con ali che cantano. Come un vaso di rose una poesia non dovrebbe essere spiegata. La poesia è una voce di dissenso contro lo spreco di parole e la folle pletora della stampa, è ciò che esiste tra le righe, è fatta con le sillabe dei sogni, è grida lontane lontane su una spiaggia quando si fa sera, è un faro che muove il suo megafono sul mare, è una foto della mamma col suo reggipetto che guarda fuori dalla finestra in un giardino segreto, è un arabo che porta tappeti colorati e gabbie per uccelli lungo le strade di una grande metropoli. Una poesia può essere fatta di comuni ingredienti casalinghi. Sta bene su una sola pagina e tuttavia può riempire un mondo, e sta bene nella tasca del cuore. La poesia è un cantore di strada che salva i gatti randagi dell’amore. La poesia è un pensiero da guanciale dopo il rapporto, è la distillazione di animali articolati che si chiamano gli uni con gli altri attraverso un grande golfo, è il frammento pulsante della vita interna, una musica che non si inceppa, è il dialogo delle nude statue, è il suono dell’estate nella pioggia e di gente che ride dietro a imposte chiuse in un vicolo di notte, è una lampadina spoglia in un albergo per i senza dimora che illumina una nudità di menti e cuori. Lasciate che il poeta sia un animale che canta, diventato ruffiano per un re anarchico. La poesia è l’incomparabile intelligenza lirica impiegata ad agire su cinquantasette varietà di esperienze. La poesia è una casa alta che riecheggia con tutte le voci che abbiano mai detto, qualcosa di folle o meraviglioso La poesia è un attacco sovversivo sul linguaggio dimenticato dell’inconscio collettivo. La poesia è un vero canarino in una miniera di carbone, e sappiamo perché l’uccellino in gabbia canta. La poesia è l’ombra gettata dalle nostre immaginazioni di luci da strada, è la voce della Quarta Persona Singolare, è la voce dentro alla voce della tartaruga, è la faccia dietro alla faccia della razza. La poesia è fatta di pensieri notturni. Se può strapparsi via dall’illusione non sarà ripudiata prima dell’alba. La poesia è fatta evaporando la risata liquida della giovinezza. La poesia è un libro di luce di notte che diffonde nuvole di non sapere. Ode il sussurro degli elefanti e vede quanti angeli danzano sulla capocchia di uno spillo, è un ronzio, un lamento, una risata, un singhiozzo all’alba, una risatina matta è la Gestalt finale dell’immaginazione. La poesia dovrebbe essere emozione ricomposta insieme nell’emozione. Le parole sono fossili viventi. Il poeta dovrebbe rimettere insieme la bestia vivente e farla cantare, un poeta è grande solo quanto il suo orecchio, un male davvero se questo è di latta. La poesia è la rivolta perpetua contro il silenzio, l’esilio e l’inganno. Il poeta è un barbaro sovversivo alle porte della città che sfida costantemente il nostro status quo, è il magistrale ontologo che mette costantemente in discussione la realtà e la reinventa. Ricava bevande mescolando i liquori insani dell’immaginazione ed è sempre sorpreso che mai nessuno balbetti. Dovrebbe essere un oscuro abbaiatore davanti alle tende dell’esistenza. La poesia è quello che si può udire dalle botole che riecheggiano in alto, l’uscita antincendio di Dante. La poesia è religione. La religione è poesia, è il ronzio delle falene mentre girano intorno alla fiamma, è una barca di legno, ormeggiata nell’ombra sotto un salice piangente, nell’ansa di un fiume. La poesia non è tutta eroina, cavalli e Rimbaud,è anche le preghiere impotenti dei passeggeri dell’aereo che allacciano le cinture di sicurezza per l’atterraggio finale. La poesia è il vero argomento della grande prosa. Dice l’indicibile emette il sospiro inesprimibile del cuore. Ogni poesia è una pazzia momentanea, e l’irreale è realista. Una poesia dovrebbe ancora essere un bussare che insorge alla porta dell’ignoto.
Lawrence Felinghetti

Nessun commento: