Francisco
l'attrasse a sé e le cercò le labbra. Fu un bacio casto, tiepido, lieve
tuttavia ebbe l'effetto di una scossa tellurica nei loro sensi.
Entrambi percepirono la pelle dell'altro prima mai così precisa e
vicina, la pressione delle loro mani, l'intimità di un contatto anelato
fin dagli inizi del tempo. Li invase un calore palpitante nelle ossa
nelle vene nell'anima, qualcosa che non conoscevano o che avevano del
tutto scordato, perché la memoria della carne è fragile. Tutto scomparve
intorno ed ebbero coscienza solo delle labbra unite che prendevano e
ricevevano. […] L'ardore di quel bacio non li abbandonò per molti giorni
e riempì di fantasmi delicati le loro notti, lasciando il ricordo sulla
pelle, come una bruciatura. La gioia di quell'incontro li rapiva,
facendoli levitare per strada, li spingeva a ridere senza motivo
apparente, li risvegliava concitati nel mezzo di un sonno. Si toccavano
le labbra con la punta delle dita ed evocavano esattamente la forma
della bocca dell'altro.
Isabel Allende - Da “D’amore e ombra”
Isabel Allende - Da “D’amore e ombra”
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