E
dice guarda, io mi sento che tutti mi leggono dentro come fossi di
vetro che non ho più nemmeno un angolo in cui tenerci il cuore e il mio
territorio di libertà, no, mi fanno male gli occhi della gente, è un
momento così tante volte è passato ora sono qui tutto terremotato di
dentro e sento questo sisma che mi traballa le budella e se sto seduto
anche la sedia che l’altra sera al cinema ho gridato terremoto,
terremoto e la gente ha urlato, però ero solo io e Paulette s’è messa a
ridere, però non mi passa non mi passa santiddio, e piango una lacrima
sull’altra che non so da dove vengano fuori, però escono e sembrano
mare, salate e blu. E io gli dico te agli altri non devi manco pensare
che sono tutti stronzi idioti e non sanno nemmeno cosa voglia dire
essere liberi o felici, mentre tu lo sei perché hai la tua vita con
gente bella che ti vuol bene e allora che ti frega, pensa a te che vali,
pensa a noi che siamo la razza più bella che c’è, me lo ha insegnato
Dilo questo, ridi, ridici pure su, noi sì che siamo una gran bella
tribù. E allora mi sembra che piano piano tutto passi, ma si sa bene che
non basta dire due parole o inventare uno scherzetto o fare una rima
sciocca, e che quando uno ci ha i cazzi suoi, be’, sono veramente suoi,
non c’è da fare un cazzo, manco gli stoici gli epicurei o i filosofi,
niente. Non si può impedire a qualcuno di farsi o disfarsi la propria
vita, si tenta, si soffre, si lotta ma le persone non sono di nessuno,
nel bene o nel male.
Piervittorio Tondelli, Altri Libertini
Piervittorio Tondelli, Altri Libertini
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