(A Madode Andrade)
Per quanto ti celebri, non mi ascolti,
sebbene per forma e madreperla tu sia simile
alla conchiglia sonante, al musicale orecchio
che registra il mare nelle intime volute.
Ti depongo in cristallo, davanti a specchi,
senza eco di caverne o di grotte…
Assenza e cecità assolute
offri alle vespe e alle api.
E a chi ti adora, o sorda e silenziosa,
e cieca e bella e infinita rosa,
che in tempo e aroma e verso ti trasmuti!
Senza terra né stelle brilli, prigioniera
del mio sogno, insensibile alla bellezza
che sei e non conosci, perché non mi ascolti…
Cecília Meireles
Per quanto ti celebri, non mi ascolti,
sebbene per forma e madreperla tu sia simile
alla conchiglia sonante, al musicale orecchio
che registra il mare nelle intime volute.
Ti depongo in cristallo, davanti a specchi,
senza eco di caverne o di grotte…
Assenza e cecità assolute
offri alle vespe e alle api.
E a chi ti adora, o sorda e silenziosa,
e cieca e bella e infinita rosa,
che in tempo e aroma e verso ti trasmuti!
Senza terra né stelle brilli, prigioniera
del mio sogno, insensibile alla bellezza
che sei e non conosci, perché non mi ascolti…
Cecília Meireles
2 commenti:
Continuo rapito la lettura di quello che posti!! mi hai fatto conoscere Cecilia Meireles, ogni volta che leggo le sue poesie mi emoziono.
Grazie Linda
Ugo
Sono contenta Ugo...e grazie a te, la Poesia dev'essere emozione!
Vedrò di farti "emozionare" ancora...
Linda
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