Nella calura del mezzodì
Guardo alla piccola finestra:
Il cielo chiaro, il mare chiaro,
Le nuvolette chiare, il sole chiaro.
Certo, è una landa di luce
E di un’azzurrità dorata,
Qui, certo, non hanno mai sentito
Che al mondo esiste la sventura!
La quiete marina… il mare
Muove appena le onde;
Le vele bianche sulle barche
Non s’agitano per il vento.
Con un lieve sciabordio si slancia
Verso riva una piccola onda perlacea;
Qualcuno governa un’esile barchetta,
Si snoda una sentierino dorato.
Qualcuno governa un’esile barchetta,
Sollevando lentamente i remi,
E sembra che dal piccolo remo
Discenda oro puro.
Come vorrei ora salire
A bordo dell’esile barchetta
E navigare su una via dorata
Lontano sino al tramonto del sole!
Navigherei sino al tramonto,
E dal tramonto all’alba,
Sulla via che il sole luminoso
Ha steso tra le acque.
Non mi spaventano i venti,
Né le pietre sott’acqua, –
Non me ne ricorderei
Nella landa dei raggi eterni.
Lesja Ukraïnka
Evpatorija, 16 agosto 1890
Guardo alla piccola finestra:
Il cielo chiaro, il mare chiaro,
Le nuvolette chiare, il sole chiaro.
Certo, è una landa di luce
E di un’azzurrità dorata,
Qui, certo, non hanno mai sentito
Che al mondo esiste la sventura!
La quiete marina… il mare
Muove appena le onde;
Le vele bianche sulle barche
Non s’agitano per il vento.
Con un lieve sciabordio si slancia
Verso riva una piccola onda perlacea;
Qualcuno governa un’esile barchetta,
Si snoda una sentierino dorato.
Qualcuno governa un’esile barchetta,
Sollevando lentamente i remi,
E sembra che dal piccolo remo
Discenda oro puro.
Come vorrei ora salire
A bordo dell’esile barchetta
E navigare su una via dorata
Lontano sino al tramonto del sole!
Navigherei sino al tramonto,
E dal tramonto all’alba,
Sulla via che il sole luminoso
Ha steso tra le acque.
Non mi spaventano i venti,
Né le pietre sott’acqua, –
Non me ne ricorderei
Nella landa dei raggi eterni.
Lesja Ukraïnka
Evpatorija, 16 agosto 1890
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