M’attende nello specchio
come in un vecchio racconto di prevenuta pazzia,
raramente mi guarda
pure so bene il disprezzo che alterna alla paura,
stiamo insieme ab initio
ci staremo di certo fino all’estrema chiusura
quando ripartiremo
per quel niente che a noi come a tutti spetta.
Ogni tanto lo scordo
e andando si fa lieve e contento il tragitto,
ma presto l’ignorato
torna a contare i passi, a mozzare i respiri;
l’ho visto, si ammanniva
di assai dubbie speranze, di premi da poco,
quando era sufficiente
amministrarsi le ansie e le voglie mai zitte.
La volta che ho provato
a lasciare la stanza del suo triste segreto
ha socchiuso la porta
e m’ha mostrato, un attimo, sabbia soltanto e
cenere.
Elio Pecora
come in un vecchio racconto di prevenuta pazzia,
raramente mi guarda
pure so bene il disprezzo che alterna alla paura,
stiamo insieme ab initio
ci staremo di certo fino all’estrema chiusura
quando ripartiremo
per quel niente che a noi come a tutti spetta.
Ogni tanto lo scordo
e andando si fa lieve e contento il tragitto,
ma presto l’ignorato
torna a contare i passi, a mozzare i respiri;
l’ho visto, si ammanniva
di assai dubbie speranze, di premi da poco,
quando era sufficiente
amministrarsi le ansie e le voglie mai zitte.
La volta che ho provato
a lasciare la stanza del suo triste segreto
ha socchiuso la porta
e m’ha mostrato, un attimo, sabbia soltanto e
cenere.
Elio Pecora
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