Nell'enorme mia città - notte.
Dalla casa sonnolente vada - via,
e pensa la gente: moglie, figlia,
e io solo una cosa ricordo: notte.
Di luglio il vento mi spazza la strada,
e c'è musica a una finestra - appena.
Ah, soffi ora il vento fino all'alba
oltre le pareti sottili del petto - dentro.
C'è un pioppo nero, e a una finestra - luce,
e scampanio sulla torre, e in mano un - fiore,
e questo passo, ecco, - dietro a nessuno,
e quest'ombra, ecco, e me no.
Luci - come fili di collane d'oro,
d'una foglia notturna in bocca - sapore.
Liberatemi dai legami del giorno,
amici, capite che mi - sognerete.
Marina Ivanovna Cvetaeva
Dalla casa sonnolente vada - via,
e pensa la gente: moglie, figlia,
e io solo una cosa ricordo: notte.
Di luglio il vento mi spazza la strada,
e c'è musica a una finestra - appena.
Ah, soffi ora il vento fino all'alba
oltre le pareti sottili del petto - dentro.
C'è un pioppo nero, e a una finestra - luce,
e scampanio sulla torre, e in mano un - fiore,
e questo passo, ecco, - dietro a nessuno,
e quest'ombra, ecco, e me no.
Luci - come fili di collane d'oro,
d'una foglia notturna in bocca - sapore.
Liberatemi dai legami del giorno,
amici, capite che mi - sognerete.
Marina Ivanovna Cvetaeva
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