…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

lunedì 21 maggio 2012

Alcuna delicatezza

Niente mi piace più.
Dovrei
munirmi di una metafora
con fiori di mandorlo?
crocifiggere la sintassi
ad un effetto-luce?
chi si romperà il cranio
su cose così inutili -
La comprensione l’ ho appresa
con le parole
che ci sono
(per le infime classi)
Fame
Infamia
Lacrime
e
Tenebre.
Con malrimati singhiozzi,
con la disperazione
(e mi dispero ancora per la disperazione)
su queste ampie miserie,
sulla malattia, il carovita,
arriverò.
Io non trascuro la scrittura,
ma me.
Gli altri sanno
saiddio
aiutarsi con le parole
Io non sono il mio assistente.
Dovrei
acciuffare un pensiero,
tradurlo in una cella di frase illuminata?
dar da mangiare occhio e orecchio
con un boccone, il più prelibato?
indagare la libido di una vocale,
rilevare il valore di amante delle nostre consonanti?
Devo
con la testa grandinata,
un crampo di scrittura in questa mano,
sotto trecento notti di pressione
lacerare questo foglio,
spazzare via le opere di parole accampate,
mai finite: io tu e lui lei esso
noi voi?
(Dovrei - ma. Dovrebbero gli altri)
La mia parte, dovrebbe perdersi.
Ingeborg Bachmann

Nessun commento: