…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

domenica 29 gennaio 2012

Della SAUDADE

La natura della saudade è ambigua: associa sentimenti di solitudine e tristezza, ma, illuminata dalla memoria, guadagna contorno e espressione di felicità. Quando Garrett l’ha definita come “delicioso pungir de acerbo espinho”, stava realizzando la fusione di questi due aspetti opposti nella formula felice di un verso romantico.
In generale, si vede nella saudade il sentimento di separazione e distanza da quello che si ama e non si ha.
Ma tutti gli istanti della nostra vita non vanno ad essere perdita, separazione, distanza? Il nostro presente, appena raggiunge il futuro subito lo trasforma in passato. La vita è un costante perdere. La vita è, perciò, una costante saudade.
C’è una saudade risentita. Quella che desidererebbe trattenere, fissare, possedere.
C’è una saudade saggia, che lascia le cose passare, come se non passassero. Liberandole dal tempo, salvando la loro essenza di eternità.
E’ l’unica maniera, del resto, di dare loro permanenza: renderle immortali nell’amore.
Il vero amore è, paradossalmente, una saudade costante, senza nessun egoismo.
Cecilia Meireles

1 commento:

Giancarlo ha detto...

Il vero amore non conosce l'egoismo!! buona giornata