Con un fare tranquillo
mi domandò se ero sua.
Le labbra non emisero risposta,
ma gli occhi, sì.
Allora mi condusse verso l'alto
sopra un brusio di voci mortali,
rapido come un cocchio
che dilegui in un turbine di ruote.
Il mondo si staccò sotto di noi
come la terra sotto i piedi
di chi si affacci da un pallone
sulle vie dell'etere.
L'abisso sotto a noi non esisteva,
ed ecco nuovi continenti.
Era l'eternità prima della sua ora.
Per noi non più stagioni
non c'erano più notte nè meriggio.
Si fermò il sole su quell'orizzonte
e lo fissò per sempre nell'aurora.
Emily Dickinson
mi domandò se ero sua.
Le labbra non emisero risposta,
ma gli occhi, sì.
Allora mi condusse verso l'alto
sopra un brusio di voci mortali,
rapido come un cocchio
che dilegui in un turbine di ruote.
Il mondo si staccò sotto di noi
come la terra sotto i piedi
di chi si affacci da un pallone
sulle vie dell'etere.
L'abisso sotto a noi non esisteva,
ed ecco nuovi continenti.
Era l'eternità prima della sua ora.
Per noi non più stagioni
non c'erano più notte nè meriggio.
Si fermò il sole su quell'orizzonte
e lo fissò per sempre nell'aurora.
Emily Dickinson
Nessun commento:
Posta un commento