Ogni chiatta sul fiume senza sforzo
rimorchia una possente scia,
un’enorme foglia di quercia – luci grigie
su un grigio più smorzato;
e, dietro, foglie verdi fluttuano
verso il mare.
Le increspature, vene mercuriali sulle foglie
enormi, puntano
Alle sponde del lungosenna per smorzarsi
contro le murate,
piano come meteore che finiscono
in un punto del cielo.
E frotte di foglioline, foglie vere, trainandole
trascorrono
per scomparire, umili, negli antri destinati
a sciogliersi del mare.
Noi ferme come sassi contempliamo
foglie e increspature
Mentre dura l’abboccamento delle luce
e dell’acqua nervosa.
“Se quello che vediamo si scordasse così facilmente
di noi” io vorrei dirti
“come di sé, o quasi… mentre noi non ci liberiamo mai
dei fossili di foglia”.
Elizabeth Bishop
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