…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...
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mercoledì 16 luglio 2014

Istante

Come non essere in sintonia proprio adesso
- e magari per sempre - con la vita,
ora che il sole di questa sera fredda e azzurra,
così basso, si insinua nella mia casa
e si addentra fino in fondo senza alcuna esitazione
convertendo al suo passaggio tutto ciò che tocca
in oro vivo e improvviso, in oro
che non durerà ma che riempie
di simpatia il mondo per me in questo istante?
Eloy Sánchez Rosillo

giovedì 12 giugno 2014

Primo amore

Apro il balcone e guardo. Sui balconi
della casa di fronte il sole di giugno
gioca con i gerani.
Mi saluta
da lì una ragazza: alza la mano,
mi fa un cenno e sorride, ed è più bella
dello splendore dell’estate.
I minuti
si acquietano nel cielo e scorre
molta luce. Si direbbe
che un raro sortilegio ha fermato
il tempo stamattina.
Ma chiudo
un istante gli occhi, e al riaprirli
nulla resta: né la casa, né la ragazza,
né i balconi assolati. Da tutto quello
sono passati già vent’anni.
Eloy Sánchez Rosillo

venerdì 23 maggio 2014

La spiaggia

Nessuno potrà togliermi – mi dico – l’illusione  
di sognare che questa mattina sia esistita.  
Il tempo s’è fermato: sento le tue risate,  
le tue parole di bambino. Non sono mai stato
soddisfatto di tutto come ora, così certo   
della felicità. Giochi vicino  
all’acqua ed io t’aiuto coi castelli di sabbia,   
a cercare conchiglie. Tu da un posto  
all’altro corri, sguazzi, gridi, cadi,   
corri di nuovo, poi ti fermi accanto   
a me, mi abbracci, io bacio i tuoi capelli,  
gli occhi, le guance, e l’esultante infanzia.   
Il mare è azzurro e calmo. In lontananza 
vele bianche. Ed il sole che ci lascia   
il suo oro violento sulla pelle.
                                                      Mi dico 
 
che il miracolo è vero, e che è vero il fluire   
immoto della quieta mattinata  
e così l’illusione di sognare il ristagno  
dolcissimo nel quale noi diventiamo esseri 
felici d’esser vivi, lieti di stare insieme  
e abitare la luce.
                                Ma all’improvviso ascolto
 
il rumore terribile e cupo che fa il tempo
quando trascorre rapido e allora la certezza  
del mio sogno si spezza; si frantuma  
– come fragile vetro – l’illusione  
di stare qui, con te, vicino all’acqua.  
Diventa scuro il cielo, il mare s’agita.  
E io sento nel sangue la paurosa vertigine  
dell’età: in quell’istante sono passati gli anni.
 T’ho visto allontanarti, ormai cresciuto.  
E non sei più il bambino che giocava col padre,   
sulla spiaggia. Sei un uomo, ora, e anche tu   
lo capisci che non è mai esistito,   
che non esiste e mai esisterà quel giorno,   
la gioia favolosa degli occhi che ti guardano, 
la leggenda impossibile della tua infanzia.  
Sei da solo e mi cerchi. Io sono morto, forse.  
Siamo le ombre di un sogno, nebbia, parole, niente.  
Eloy Sánchez Rosillo

martedì 12 marzo 2013

Recidiva

A volte pretendiamo
di riordinare la vita
in un’altra maniera.
Diciamo: “Da oggi, basta,
mai più, così non posso
continuare”. Vorremmo
che niente ci legasse
a quel che siamo stati.
E serriamo le porte
della memoria, andiamo
poco a poco acquisendo
abilità e destrezza
nella difficile arte
della dimenticanza.
Procediamo indecisi
per estranei paesaggi
sconosciuti. Risplende
in cielo un sole raro.
Arriva il giorno, infine,
in cui siamo sicuri
che non siamo già più
quel che eravamo.
Nello
specchio di questa luce
nuova, la nostra immagine,
ha un’aria ben diversa.
Con quanto confidenza
ci diciamo: “Non resta
niente di tutto quello;
ora possiamo nuova-
mente ricominciare”.
Però subito accade
qualcosa d’imprevisto:
una sera di pioggia,
un libro, le parole
di qualcuno che passa,
una musica, un volto,
un albero isolato,
la luna che trascorre
lentamente nel cielo
d’una notte di luglio.
E il caso, con la forza
di ciò ch’è inaspettato,
ci priva molto presto
del sogno d’essere altri.
Che avessimo iniziato
il viaggio non è vero:
svegliandoci, guardiamo
con sorpresa la casa
da dove credevamo
d’esser partiti.
E torna
la vita alle sue cose,
alle vecchie abitudini.
Eloy Sánchez Rosillo