…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

mercoledì 22 dicembre 2021

La cosa è molto semplice

 

La cosa è molto semplice.
Devi festeggiare il giorno, l'ora,
il minuto.
Non c'è altro da fare.
Se non hai un dolore
non hai scuse,
ogni giorno è il giorno più bello
della tua vita,
e può essere ancora più bello
se pensi con dolcezza ad ogni attimo che è morto
per portarti all'attimo successivo.
La vita è la festa dell'attimo
e del pericolo scampato.
Tutto l'universo tifa per noi
che pure stamattina abbiamo aperto gli occhi.
Io ora per ringraziare stringo
la mano
ai morti in tutti i cimiteri del mondo.
Faccio questa piccola liturgia
e poi sono pronto a uscire,
a vedere chi c'è in giro.
Franco Arminio

Vivere è stare svegli


 

martedì 14 dicembre 2021

Sii dolce con me. Sii gentile

Sii dolce con me. Sii gentile.
 È breve il tempo che resta. Dopo
 saremo scie luminosissime.
 E quanta nostalgia avremo
 dell’umano. Come ora ne
 abbiamo dell’infinità.
 Ma non avremo le mani. Non potremo
 fare carezze con le mani.
 E nemmeno guance da sfiorare
 leggere.
 Una nostalgia d’imperfetto
 ci gonfierà i fotoni lucenti.
 Sii dolce con me.
 Maneggiami con cura.
 Abbi la cautela dei cristalli
 con me e anche con te.
 Quello che siamo
 è prezioso più dell’opera blindata nei sotterranei
 e affettivo e fragile tiepido. La vita ha bisogno
 di un corpo per essere e tu sii dolce
 con ogni corpo. Tocca leggermente
 leggermente poggia il tuo piede
 e abbi cura
 di ogni meccanismo di volo
 di ogni guizzo e volteggio
 e maturazione e radice
 e scorrere d’acqua e scatto
 e becchettio e schiudersi o
 svanire di foglie
 fino al fenomeno della fioritura,
 fino al pezzo di carne sulla tavola
 che è corpo mangiabile
 per il tuo mio ardore d’essere qui.
 Ringraziamo. Ogni tanto.
 Sia placido questo nostro esserci –
 questo essere corpi scelti
 per l’incastro dei compagni
 d’amore.

Mariangela Gualtieri

Io sempre m’avvinghio al pensiero

 

Io sempre m’avvinghio al pensiero
 che più si tormenta, che parte levriero
 a una gara, e appena si quieta
 mi prende la pena: fa piangere a noi
 fare a meno del luogo e del tempo
 a noi che del tempo eseguiamo
 le parti modeste, le ore che allevano
 il mondo nel cielo
 lasciandovi spazi più nuovi a ogni gesto.
 Che ferma è la vita, che uguale
 nei rivoli sparsi riposa il suo regno per sempre
 ancora lo imparo, m’insegno.

Silvia Bre

Lettera

 Viene la sera, è vero, silenziosa
 piove una luce d’ombra e come
 fossero i nostri sensi inevitabili
 improvvisi, noi lamentiamo
 una più vasta scienza.
 Aver di quella il frutto
 appariscente, la bella brama,
 e l’ombra perfino, di sussurri
 e di giochi, come bimbi.
 Ma io lo so Serena io non posso,
 in questi tempi segnati dal segreto
 di cui s’invade
 la nostra intimità,
 vivere adesso se non con tale affanno
 e così lieve.
 Di questo amaro stento già si fa più vero
 un sentimento pago di letizia, al modo
 che alla sera insieme
 andando per le strade
 chiare, l’ho visto, d’ombra
 e di segreto,
 noi siamo tra i perduti lumi
 esseri più miti di chi
 venuto prima di noi
 ebbe solo a soffrire
 salvi quasi per caso, e in questo prodighi.
 I baci sono bellissimi doni.
 Adesso io ho una nuova casa, bella
 anche adesso che non v’ho messo mano
 ancora. Tutta grigia e malandata,
 con tutte le finestre rotte, i vetri
 infranti, il legno fradicio. Ma bella
 per il sole che prende ed il terrazzo
 ch’è ancora tutto ingombro di ferraglia,
 e perché da qui si può vedere quasi
 tutta la città. E la sera al tramonto
 sembra una battaglia lontana la città.
 Io amo la mia casa perché è bella
 e silenziosa e forte. Sembra d’aver
 qui nella casa un’altra casa, d’ombra,
 e nella vita un’altra vita, eterna.

 Beppe Salvia

domenica 12 dicembre 2021

L'indifferenza

 

L’indifferenza è inferno senza fiamme.

Ricordalo scegliendo tra mille tinte il tuo fatale grigio.
Se mondo è senza senso,

tua è la vera colpa.
Aspetta la tua impronta
questa palla di cera.

Maria Luisa Spaziani

A sipario abbassato

                            Quando ti amavo sognavo i tuoi sogni,
                            ti guardavo le palpebre dormire,
                            le ciglia in lieve tremito.
                            Talvolta
                            è a sipario abbassato che si snoda
                            con inauditi attori e luminarie
                            – la meraviglia.

                            Maria Luisa Spaziani 

venerdì 10 dicembre 2021

Eravamo così felici e non lo sapevamo

Ignoranti della luce che circondava l’innocenza
eravamo così felici amore mio,
con il calore delle nostre mani unite
attraversando tutte le strade
e ridendo degli ostacoli di pietra o grandine
che volevano fermare quella nostra corsa irresponsabile di felicità.
Eravamo così felici
e non ci accorgevamo della dimensione della vita.
Dell’invisibile minaccia, dell’ombra lunga
della paura,
noi non sapevamo nulla, insolenti.
Amandoci con previsioni di futuro.
Ora non arrivo a pensare oltre il domani quando aspetto
la prova della tua vita per bocca d’altri.

Carmen Yanez

La mia mano sulla tua mano (VIII)

 

La mia mano sulla tua mano
entrambe
nel cavo di
un albero
un cielo a caccia di un altro
cielo
entrambi
divorano atomi
e
vanno sulla luna.
Verde è il colore dello
spazio.

Due labbra assaggiano funghi
e il Colorado River
ossessiona
il villaggio…
dal persistente Mediterraneo
al persistente
Pacifico
tagliamo strade con i nostri piedi
dividiamo bagaglio e
cibo
correndo sempre un secondo
avanti allo scorrere del
Tempo

stiamo viaggiando a
velocità infinita

non abbiamo paura.

Etel Adnan

Rovine in fiore

 

Viviamo fra rovine, circondati
da rovine in fiore,
da fiori in rovina.

Viviamo da sempre
alla fine dei tempi
e nel primo giorno della Creazione.

Camminiamo senza rotta
sulla sabbia di ciò che sentiamo.
E le onde, le ore
e la velocità alla quale dimentichiamo
cancellano le nostre orme.

Siamo ombre che crescono man mano
che cade la sera.
Prima che faccia notte,
abbracciami, amore mio, fammi memoria,
fatti memoria in me.

Juan Vicente Piqueras

mercoledì 8 dicembre 2021

L'amore mi ha fatto poeta

L’amore mi ha fatto poeta…
L’amore che con una velenosa freccia
d’oro nella prima gioventù mi ha trafitto
il cuore aprendo una inguaribile ferita,
in cui cresce un cristallo nero dagli orli
aguzzi. Un cristallo, bello e doloroso,
che brilla al bivio dell’anima e del corpo.
E mi indica la strada, per la quale ritorno
di continuo là, da dove veramente non sono
mai partito. Nella città natìa e nel tempo
dell’infanzia. Nella preistoria dei miei amori…
L’amore mi ha reso poeta…
L’amore che mi ha dato la forza di non dormire
una notte dopo l’altra, bensì di scrivere nel
diario dell’insonnia migliaia di poesie tristi sulla
vita e, spero, almeno una poesia allegra
sulla morte.

 Josip Osti

Questa sei tu


 per Raffaella Marzano

Rendi possibile
ciò che non può esattamente essere,
capisci ciò che non può
precisamente essere capito,
posi il piede
dove c’è un’impronta
risonante nella terra
a cui esso appartiene,
aspetti prima di mangiare
di vedere se
gli altri hanno bisogno di altro
ti preoccupi di portare alla luce le cose
solo per tradurle in speranza.

Quando penso all’Italia
una specie di pianto
sale ai miei occhi,
non perché sono triste
ma perché sto cantando.

Questa sei tu.

Jack Hirschman