…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...
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domenica 1 gennaio 2012

Dove sta la leggerezza

Una bella sfida, la leggerezza. E non solo alla legge di gravità. Per chi fa i conti tutti i giorni con la propria indole terrigna, ad alto peso specifico, la leggerezza è un'aspirazione. Solo a pronunciarla, questa parola, si allarga il cuore, si riempiono i polmoni di un'aria inebriante. E già così sembra - trattenendola negli alveoli - di appartenere un po' di più al mondo "di sopra" e meno a quello "di sotto".
La leggerezza - dicono - è il dono di un breve distacco dalle cose, ma appena appena, come un camminare lieve sulle punte: sono quei dieci centimetri in più che danno tutta un'altra prospettiva. C'è chi nasce con questo dono. Però si può anche imparare, dicono, il distacco lieve. Che non è vacuità, tutt'altro: si nutre di consapevolezza e di ironia. Il segreto sta tutto nella misura: di più trabocca sarcasmo, sottintende un giudizio. L'ironia, invece, è empatica. Leggera. Ogni tanto capita che qualcuno ci sfiori, ormai librato nell'aria, felice: staccata l'ombra da terra, ha trovato la sua dimensione in qualche nuova religione, in qualche nuovo amore. È diventato un uccello, un angelo, un folle (magari solo temporaneo): attorno a sé muove una brezza gentile come una carezza. Perché chi ha il dono della leggerezza lo regala a quelli "di sotto", che lo guardano un po' ammirati un po' invidiosi, col naso all'insù. Il fatto è che ce n'è pochi in giro. E' che a noi, del mondo "di sotto", piacerebbe averne intorno di più. Potremmo andarli a trovare ogni tanto e tornare a casa col cuore leggero e il cappotto pieno di piume. Ma qualche volta può succedere: un flash, un'intuizione. Ci si trova un attimo sulla soglia tra il mondo "di sopra" e quello "di sotto", si riesce a percepire che "di là" le stesse cose cambiano colore e consistenza. Perché la leggerezza ha una sua fisionomia, ma è morbida e si lascia attraversare. E' sorella delle nuvole ma non è in balia del vento. E poi abbiamo un sospetto: vive lontano dalle città.
a cura di Bettina Jacomini