tratto.
Api mellifere e vespe succhiano la pesante rosa.
L’uomo si spegne, torna fredda la sabbia che il giorno ha
scaldato
e passa una bruna lettiga che trasporta il sole di ieri.
Ah, pesanti favi e tenere maglie di reti!
E più facile sollevare una pietra che ridire il tuo nome!
Al mondo un pensiero, uno soltanto, mi resta:
il dorato pensiero di come liberarsi dal fardello del tempo.
Quasi fosse acqua scura, un’aria torbida inghiotto.
Il tempo è solcato dal vomere, e la rosa fu terra.
Le pesanti tenere rose si muovono in un lento gorgo;
pesantezza e tenerezza hanno avvinto le rose in un duplice
serto!
Osip Mandel’štam
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