…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

martedì 24 gennaio 2012

Va bene, mangiami pure

Va bene, mangiami pure è troppo
lungo il tempo della resurrezione
intanto la gioia invecchia
siamo andati a teatro
mi sono disamorata delle parole
quante volte abbiamo sceso le scale
per raggiungere il palcoscenico-tana
le impennate delle luci il guizzo degli
occhi stanchi, come vuoi strozzami pure
è buio dentro la stanza dei baci
la polizia ha sparato candelotti infuocati
Ci siamo messe a correre
donne dalle gonne lunghe le calze
colorate i denti allegri
non posso più sbucciare patate
la mia lingua è marcita dentro la bocca,
va bene strappami pure le viscere, è velenoso
il fungo che mi dai ogni mattina
per colazione ci vediamo al bar
usa il telefono per chiamarmi
non metter ti le calze corte
rifatti il letto tira su le coperte
mi amerai ancora domani?
le tue mani diventano più lente
più in sicure ora ci sdraiamo
hai già ingoiato il caffelatte
che sa di cloro, la polizia
carica le donne che affollano la piazza
hai mai provato il dolore di una testa
di figlio che ti squarcia l'utero
due mani di gomma che tirano la vita
dal tuo grembo sanguinante?
ci abbracciamo furiose sotto le stelle nude
figlie con figlie il giorno dell'impero americano
ho finito il caffelatte, ti sei addormentato?
sei il mio amante nemico da cui attingo
il succo della sessualità settembrina
sul sedile di plastica abbracciati
le maglie arrotolate contro la schiena nuda
non ho altro che questi occhi per guardare
te e il mondo fuori dal finestrino appannato
andiamo a teatro mi duole il fianco
forse stasera le parole prenderanno fuoco
l'uccello notturno che sguscia dalla giacca
di feltro marrone so già che il vino
diventerà aceto nella tua bocca gelosa,
facciamo un giro tondo di sfida mentre
la gente alla finestra ci urla improperi
stiamo pestando sotto gli zoccoli le teste
delle mamme che ci aspettano spiando
dietro le persiane stiamo pestando i cuori
dei padri che ci prendono sulle ginocchia e
ci cantano la canzone dell'amore eterno
mangiamo pane e salsiccia sotto un
cielo denso e bruno che ci promette
ottocento colpi di manganello va bene
ingoiami pure ti dico grazie addio
Dacia Maraini

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