Notte d’insonnia. Omero. Vele tese laggiú.
Ho letto, delle navi, fino a metà il catalogo:
questa lunga nidiata, questo corteo di gru
che dall’Ellade un giorno si levò e prese il largo.
Ho letto, delle navi, fino a metà il catalogo:
questa lunga nidiata, questo corteo di gru
che dall’Ellade un giorno si levò e prese il largo.
Cuneo di gru diretto verso estranee frontiere –
bianca schiuma divina sulle teste dei re –,
per dove fate rotta? Per voi Troia senz’Elena
sarebbe mai la stessa, maschi guerrieri achei?
bianca schiuma divina sulle teste dei re –,
per dove fate rotta? Per voi Troia senz’Elena
sarebbe mai la stessa, maschi guerrieri achei?
L’amore tutto muove – muove Omero e il suo mare.
A chi presterò ascolto? Ma ecco tace Omero,
ed enfaticamente strepita un mare nero
che con un greve rombo si addossa al capezzale.
A chi presterò ascolto? Ma ecco tace Omero,
ed enfaticamente strepita un mare nero
che con un greve rombo si addossa al capezzale.
Osip Ėmil’evič Mandel’štam
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