Ci sono certi giorni
stretti stretti come un ponte intorno a te,
sopra una superficie liscia che ti cinge;
certi giorni sono fatti proprio così
che a furia di ripetizioni il richiamo
perdura, anche se non puoi rispondergli
perché puoi essere solo tu
a chiamare e nelle ripetizioni
ti avvicini, mentre io, certi giorni
sono proprio così, insieme a loro in
una goccia d’olio mi allontano
e cammino solo là dove le mie
impronte, ripetute, sono diventate tue.
Ci sono dei giorni in cui
mentre stai scendendo pensi a
ciò che contrae il tuo volto nello spasmo
e non cessa fino a quando in esso
non intorpidisco anch’io.
stretti stretti come un ponte intorno a te,
sopra una superficie liscia che ti cinge;
certi giorni sono fatti proprio così
che a furia di ripetizioni il richiamo
perdura, anche se non puoi rispondergli
perché puoi essere solo tu
a chiamare e nelle ripetizioni
ti avvicini, mentre io, certi giorni
sono proprio così, insieme a loro in
una goccia d’olio mi allontano
e cammino solo là dove le mie
impronte, ripetute, sono diventate tue.
Ci sono dei giorni in cui
mentre stai scendendo pensi a
ciò che contrae il tuo volto nello spasmo
e non cessa fino a quando in esso
non intorpidisco anch’io.
Ricordi la forma del mio dito
quando sfiora le tue tempie? Che immagini
disegna sui tuoi palmi? Ricordi?
Io non ricordo: ci sono dei giorni che
svaniscono allo stesso ritmo di noi due,
se chiudiamo gli occhi e ascoltiamo –
se mediteremo a voce alta,
probabilmente ci sarà
più facile non udire
il richiamo dell’altro.
quando sfiora le tue tempie? Che immagini
disegna sui tuoi palmi? Ricordi?
Io non ricordo: ci sono dei giorni che
svaniscono allo stesso ritmo di noi due,
se chiudiamo gli occhi e ascoltiamo –
se mediteremo a voce alta,
probabilmente ci sarà
più facile non udire
il richiamo dell’altro.
Andrej Hočevar
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