All’ora incerta in cui la muta dei fantasmi
fa ressa alle finestre, e in gran subbuglio
per un’esitazione tra ombra e giorno
minaccia bisbigliando la chiarezza,
un uomo prega: gli è distesa accanto
la splendida guerriera inerme e nuda;
poco distante giace il loro erede,
tenendo stretto come stelo il tempo.
“Una preghiera dentro la paura, ardua a esaudire,
specie senza soccorso dall’esterno; una preghiera
detta dentro il crollo delle città,
la fine della guerra, i morti in folla:
perché la dolce aurora, la tenace,
la luce quando giunge sui crinali, se allontana
la lieve luna, così anche la mia favola cancelli,
e veli del suo fuoco anche il mio nome”.
fa ressa alle finestre, e in gran subbuglio
per un’esitazione tra ombra e giorno
minaccia bisbigliando la chiarezza,
un uomo prega: gli è distesa accanto
la splendida guerriera inerme e nuda;
poco distante giace il loro erede,
tenendo stretto come stelo il tempo.
“Una preghiera dentro la paura, ardua a esaudire,
specie senza soccorso dall’esterno; una preghiera
detta dentro il crollo delle città,
la fine della guerra, i morti in folla:
perché la dolce aurora, la tenace,
la luce quando giunge sui crinali, se allontana
la lieve luna, così anche la mia favola cancelli,
e veli del suo fuoco anche il mio nome”.
Philippe Jaccottet
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