Per molti anni, spesso, mi sono
ricordato di te, o della tua immagine,
per essere precisi, che di quanto
amammo un tempo rimane soltanto
(così come di un libro) una molto
vaga impressione e un qualche aneddoto.
E spesso mi sono anche domandato,
cercando tra la nebbia del ricordo
forse una risposta, cosa lasciasti
dentro di me che ancora sia mio
e se non fu amore, amore per te
e non tu stessa, che ancora mi importa
e che ancora cerco nel ricordarti.
Se arde la nostra vita, siamo fiamma
o quello che si brucia e poi è cenere?
Nella smisuratezza che è il tempo
trovano un loro senso amore e oblio,
ma non la misura. Nel ricordarti,
lo capisco bene, che importa poco
sapere o non sapere, ma soltanto
sentire che fosti parte di me,
che sei dentro di me, come i miei sogni,
che sono e non sono me, ma in me nascono,
che mai più da me potrai cancellarti
e che, voglia o non voglia io l’oblio,
continuerai a vivere con me.
Strana sensazione questa certezza.
ricordato di te, o della tua immagine,
per essere precisi, che di quanto
amammo un tempo rimane soltanto
(così come di un libro) una molto
vaga impressione e un qualche aneddoto.
E spesso mi sono anche domandato,
cercando tra la nebbia del ricordo
forse una risposta, cosa lasciasti
dentro di me che ancora sia mio
e se non fu amore, amore per te
e non tu stessa, che ancora mi importa
e che ancora cerco nel ricordarti.
Se arde la nostra vita, siamo fiamma
o quello che si brucia e poi è cenere?
Nella smisuratezza che è il tempo
trovano un loro senso amore e oblio,
ma non la misura. Nel ricordarti,
lo capisco bene, che importa poco
sapere o non sapere, ma soltanto
sentire che fosti parte di me,
che sei dentro di me, come i miei sogni,
che sono e non sono me, ma in me nascono,
che mai più da me potrai cancellarti
e che, voglia o non voglia io l’oblio,
continuerai a vivere con me.
Strana sensazione questa certezza.
Abelardo Linares
(da Espejos, 1986-1991)
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