L’uomo è solo dovunque. Ma la solitudine del messicano, sotto la grande notte di pietra di un altipiano ancora abitato da divinità mai sazie, è molto diversa da quella dell’americano del nord, che vaga in un mondo astratto di macchinari, di concittadini e precetti morali. Nella valle del Messico l’uomo si sente come sospeso tra cielo e terra e oscilla tra forze opposte e potenze contrastanti, e occhi pietrificati e bocche pronte a divorarlo. La realtà – il che è a dire il mondo che ci circonda- qui esiste di per sé, ha una sua propria vita, non è stata inventata dall’uomo come lo è stata negli Stati Uniti
Octavio Paz - Il labirinto della solitudine
Octavio Paz - Il labirinto della solitudine
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