…Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare… io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.

...solo un sogno, un'emozione...una nuvola...solo un alito di vento che ti sfiora, solo l'eco dei tuoi passi nella sera...

venerdì 13 gennaio 2012

La rivale

Se la luna sorridesse, ti somiglierebbe.
Lasci la stessa impressione
di una grande bellezza, ma annientatrice.
Siete tutte e due grandi accaparratrici di luce.
La sua bocca ad O piange per il mondo; la tua testa resta immutata,
e il tuo primo dono è di trasformare in pietra ogni cosa.
Mi sveglio a un mausoleo; tu sei qui,
tamburelli le dita sul tavolo di marmo, cerchi le sigarette,
malevola come una donna, ma non così apprensiva,
muori dalla voglia di dire qualcosa che non ammetta risposta.
Anche la luna umilia i suoi sudditi,
ma di giorno è ridicola.
Le tue insoddisfazioni, invece,
arrivano nella cassetta della posta con amorosa regolarità,
bianche e vacue, espansive come monossido di carbonio.
Non c’è giorno al riparo da tue notizie,
sei a spasso per l’Africa, magari, ma pensi a me.
Luglio 1961
(“La rivale”, OPERE,  Sylvia Plath)

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