L’anima non sente dolore.
L’unico dolore che può stare alla pari con l’anima è il suo esilio, la sua involontaria inadempienza.
Chi può veramente sentire dolore è la mente, la mente e il cuore; però l’anima ha un potere soprannaturale: può morire in vita, può dimenticarsi del proprio corpo e della propria schiavitù, può perdere di vista il candore della sua ricerca, quel muro di affanno e di colpa che per tanto tempo ha cercato di inaridire senza mai riuscirvi.
L’anima quindi sarà figlia di nessuno ma anche figlia di se stessa e anche vegetazione sublime della sapienza di Dio, della sua intima felicità.
L’unico dolore che può stare alla pari con l’anima è il suo esilio, la sua involontaria inadempienza.
Chi può veramente sentire dolore è la mente, la mente e il cuore; però l’anima ha un potere soprannaturale: può morire in vita, può dimenticarsi del proprio corpo e della propria schiavitù, può perdere di vista il candore della sua ricerca, quel muro di affanno e di colpa che per tanto tempo ha cercato di inaridire senza mai riuscirvi.
L’anima quindi sarà figlia di nessuno ma anche figlia di se stessa e anche vegetazione sublime della sapienza di Dio, della sua intima felicità.
Alda Merini
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