Apro il balcone e guardo. Sui balconi
della casa di fronte il sole di giugno
gioca con i gerani.
Mi saluta
da lì una ragazza: alza la mano,
mi fa un cenno e sorride, ed è più bella
dello splendore dell’estate.
I minuti
si acquietano nel cielo e scorre
molta luce. Si direbbe
che un raro sortilegio ha fermato
il tempo stamattina.
Ma chiudo
un istante gli occhi, e al riaprirli
nulla resta: né la casa, né la ragazza,
né i balconi assolati. Da tutto quello
sono passati già vent’anni.
della casa di fronte il sole di giugno
gioca con i gerani.
Mi saluta
da lì una ragazza: alza la mano,
mi fa un cenno e sorride, ed è più bella
dello splendore dell’estate.
I minuti
si acquietano nel cielo e scorre
molta luce. Si direbbe
che un raro sortilegio ha fermato
il tempo stamattina.
Ma chiudo
un istante gli occhi, e al riaprirli
nulla resta: né la casa, né la ragazza,
né i balconi assolati. Da tutto quello
sono passati già vent’anni.
Eloy Sánchez Rosillo
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