sono un estraneo in mezzo a loro: più vicini al cuore degli amici
sono le stelle, il cielo, la fredda azzurra lontananza
e la muta tristezza dei boschi e del deserto…
L’anima non si sazia di ascoltare gli alberi;
nelle tenebre della notte posso guardare fino al mattino
e singhiozzare per qualcosa così dolcemente, follemente
come se il vento fosse mio fratello e l’onda mia sorella
e la cruda terra la mia madre carnale…
Intanto, però, non vivo né con l’onda né col vento
ed è terribile non amare nessuno.
Forse il mio cuore è morto per sempre?
Dammi la forza, Signore, di amare i miei fratelli!
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