Ma se infine vieni, spoglia
dei tuoi fiori nuziali, nell’ora
in cui tutto il mondo si disfiora
e lo sguardo di cenere si copre;
se allora, con la bocca gelata
dal tramonto postumo che divora
ogni illusione e fatalmente incorona,
se mi dici all’orecchio: sono il nulla,
ti dirò grazie di lasciarti vedere
e abbracciarti nuda, d’essere mia
seppure nell’istante che ti perdo;
e dormirò nel letto che il mio cuore
ha fatto, sognando che la morte
è il tuo ultimo velo, poesia.
dei tuoi fiori nuziali, nell’ora
in cui tutto il mondo si disfiora
e lo sguardo di cenere si copre;
se allora, con la bocca gelata
dal tramonto postumo che divora
ogni illusione e fatalmente incorona,
se mi dici all’orecchio: sono il nulla,
ti dirò grazie di lasciarti vedere
e abbracciarti nuda, d’essere mia
seppure nell’istante che ti perdo;
e dormirò nel letto che il mio cuore
ha fatto, sognando che la morte
è il tuo ultimo velo, poesia.
Cintio Vitier
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