Là dove echeggia nelle lunghe sale
il dolce volo delle pazze tròjke,
dove splendono i vini nei boccali,
sta per nascere adesso un ballo tondo.
Frusciando, tintinnando, biancheggiando,
volteggiano tracciando lenti cerchi.
E i violini, struggendosi e infiacchendo,
si abbandonano ai furiosi archetti.
Col braccio teso verso la caligine,
una esce fuori dal cerchio:
scelto l’amico destinato, lascia
cadere un fiore per terra.
Non raccattare
quel fiore: v’è in esso
il dolce oblío di tutti i giorni andati,
e tutta la frenetica allegria
della tua futura rovina!...
V’è tutto -
il giuoco del fuoco e del fato,
solo nell’ora amara delle offese
da una lontananza irrevocabile
ne traluce un angelo accorato...
Aleksandr Blok
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