che non riusciranno più ad essere
così pienamente vive quando lunghi
occhi aperti nella notte, e resse
di pensieri e prostrate e funghi
velenosi, e figli e messe
per noi che si muore, ci faranno
ugualmente insonni, come si stesse
aspettando qualcosa da un quotidiano capodanno.
Queste notti, queste notti di poesia da muro
così piene di umano e lanciate nel buio
e sfrecciate per le strade piene di nessuno…
Angelo Maria Ripellino |
Nessun commento:
Posta un commento