Sferzi
la mia perversità con una frusta
una rozza correggia di carne essiccata
sino a che le rosse ferite mi invogliano
a piangere
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio
una rozza correggia di carne essiccata
sino a che le rosse ferite mi invogliano
a piangere
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio
Ai
morsi della mia fame
neghi il pane ed il suo lievito per la vita
Al punto che io sia disseccato come una
foglia d’autunno
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio
neghi il pane ed il suo lievito per la vita
Al punto che io sia disseccato come una
foglia d’autunno
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio
Lusinghi
le mie orecchie con promesse
Infiorate da una lingua esperta
Perché forse io canti come vuoi tu
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio
Infiorate da una lingua esperta
Perché forse io canti come vuoi tu
Ma non mi uccidi a colpi di silenzio
Oh!
I nostri occhi non guardano
coloro che colpiamo con il silenzio
Perché noi siamo sposi del tempo
che si affretta e galoppa
Giorno e notte
Mentre il nostro silenzio langue in prigione.
coloro che colpiamo con il silenzio
Perché noi siamo sposi del tempo
che si affretta e galoppa
Giorno e notte
Mentre il nostro silenzio langue in prigione.
Sipho
Sepamla
(dall’antologia “Poeti Africani
Anti Apartheid” )
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