Se per l’ansia che io avevo di te perdevo i portafogli
ad ogni angolo della strada; se per il male che mi ero
procacciata da me dalle tue braccia invisibili ad ogni
angolo della strada mi ero procacciata da me l’infelicità
di saperti lontano da me, se per la mia scontentezza e
generosità fallita io stendevo nella notte lunghi fili
di ragno alla tua porta (portone chiuso senza speranza
salvo per una trovata che non poteva sorgere dal mio cervello)
se per il tuo pudore e per la mia impazienza perdevo tutti
i rulli del controllo; se per le mie incertezze nel mezzo
di una ironia dolce e racchiusa io cercavo te anche nella
notte degli altri: era per meglio riconoscerti nel turbamento
degli altri: cavalli sospesi in aria su della strada che
non continua.
Amelia Rosselli
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