…Un giorno la cosa diventerà seria. Sono stata tanto sola, anche non
avendo mai vissuto da sola. Sai, quando ero con qualcuno spesso ero
felice, ma comunque pensavo fosse del tutto casuale. Questa gente erano i
miei genitori, ma avrebbero potuto comunque essere anche altri. Perché
mio fratello era quello con gli occhi marroni, e non invece quello con
gli occhi verdi che stava sulla panchina di fronte? La figlia del
tassista, per esempio, era mia amica, ma avrei potuto passare il braccio
anche attorno al collo di un cavallo, sarebbe stato lo stesso. Stavo
con un uomo, ero innamorata… Ma avrei potuto anche piantarlo e andarmene
via con quel tizio sconosciuto che avevamo incontrato per la strada.
Guardami o non guardarmi. Dammi la mano oppure no. No, non darmi la mano e leva lo sguardo da me.
Credo che oggi sia luna nuova; non c’è notte più tranquilla, in tutta la città non scorrerà sangue. Prima non ho mai giocato con qualcuno e tuttavia non ho mai aperto gli occhi per pensare. Adesso è una cosa seria, finalmente sarà una cosa seria.
Così ora sono cresciuta; ero solo io così poco seria… E’ il tempo così poco serio…
Non sono mai stata solitaria: né da sola, né con qualcun altro. Ma mi sarebbe piaciuto, in fondo, essere solitaria. Solitudine significa: finalmente sono tutto. Adesso posso dirlo, perché oggi, finalmente, sono davvero sola.
Bisognerà finirla prima o poi con il caso. Non lo so se ci sia un fine, ma so che ci dev’essere una decisione. E’ necessario che tu ti decida. Deciditi. Ora il tempo siamo noi. Non solo la città intera, adesso è il mondo intero che prende parte alla nostra decisione. Ora noi due siamo più che due solamente: noi incarniamo qualcosa.
Ed eccoci sulla Piazza del Popolo, siamo qui tutti e due. E l’intera piazza è piena di gente che si augura la stessa cosa che ci auguriamo noi. Decidiamo noi il gioco per tutti.
Io sono pronta. Ora tocca a te. Hai tu in mano il gioco. Adesso, o mai più.
Tu hai bisogno di me. Tu avrai bisogno di me. Non c’è storia più grande della nostra: quella mia e quella tua. Dell’uomo e della donna. Sarà una storia di giganti. Invisibili, riproducibili. Sarà una storia di nuovi progenitori.
Guarda i miei occhi: sono l’immagine della necessità. Del futuro di tutti sulla piazza.
La notte scorsa ho sognato qualcuno, uno sconosciuto, il mio uomo. Soltanto con lui potevo essere sola ed aprirmi a lui, aprirmi tutta, tutta sua, farlo entrare dentro di me tutto intero. Avvolgerlo con il labirinto della comune beatitudine.
Io lo so, sei tu quello...
Guardami o non guardarmi. Dammi la mano oppure no. No, non darmi la mano e leva lo sguardo da me.
Credo che oggi sia luna nuova; non c’è notte più tranquilla, in tutta la città non scorrerà sangue. Prima non ho mai giocato con qualcuno e tuttavia non ho mai aperto gli occhi per pensare. Adesso è una cosa seria, finalmente sarà una cosa seria.
Così ora sono cresciuta; ero solo io così poco seria… E’ il tempo così poco serio…
Non sono mai stata solitaria: né da sola, né con qualcun altro. Ma mi sarebbe piaciuto, in fondo, essere solitaria. Solitudine significa: finalmente sono tutto. Adesso posso dirlo, perché oggi, finalmente, sono davvero sola.
Bisognerà finirla prima o poi con il caso. Non lo so se ci sia un fine, ma so che ci dev’essere una decisione. E’ necessario che tu ti decida. Deciditi. Ora il tempo siamo noi. Non solo la città intera, adesso è il mondo intero che prende parte alla nostra decisione. Ora noi due siamo più che due solamente: noi incarniamo qualcosa.
Ed eccoci sulla Piazza del Popolo, siamo qui tutti e due. E l’intera piazza è piena di gente che si augura la stessa cosa che ci auguriamo noi. Decidiamo noi il gioco per tutti.
Io sono pronta. Ora tocca a te. Hai tu in mano il gioco. Adesso, o mai più.
Tu hai bisogno di me. Tu avrai bisogno di me. Non c’è storia più grande della nostra: quella mia e quella tua. Dell’uomo e della donna. Sarà una storia di giganti. Invisibili, riproducibili. Sarà una storia di nuovi progenitori.
Guarda i miei occhi: sono l’immagine della necessità. Del futuro di tutti sulla piazza.
La notte scorsa ho sognato qualcuno, uno sconosciuto, il mio uomo. Soltanto con lui potevo essere sola ed aprirmi a lui, aprirmi tutta, tutta sua, farlo entrare dentro di me tutto intero. Avvolgerlo con il labirinto della comune beatitudine.
Io lo so, sei tu quello...
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