Per me il presente è l’eternità e l’eternità è sempre in movimento,
scorre, si dissolve. Questo attimo è vita. E quando passa, muore. Ma non
si può ricominciare a ogni nuovo attimo, ci si deve basare su quelli
già morti. È un po’ come le sabbie mobili… senza scampo fin dall’inizio.
Un racconto, un quadro possono far rivivere un poco la sensazione, ma
mai abbastanza, mai abbastanza. Niente è reale, eccetto il presente, e
io mi sento già soffocare sotto il peso dei secoli. Un centinaio di anni
fa una ragazza ha vissuto come vivo io. Poi è morta. Io sono il
presente, ma so che anch’io me ne andrò. L’istante sublime, la fiamma
che consuma arriva e subito scompare: sabbie mobili, sempre. E io non
voglio morire.
Sylvia Plath “I Diari”
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