Sono meravigliosi i primi incanti.
Pericolosi come le ferite...
Ma non ha importanza - Al di sopra del tran tran
noi, partecipi di una suprema conoscenza,
siamo salvati da una beata cecità.
E non temendo di incespicare,
sciocchi, dal punto di vista dei vedenti,
portiamo volti incantati
tra la folla disincantata.
Dal quotidiano, dai tornaconti della vita,
dai pallidi scettici, dai rosei opportunisti,
qualcosa che brilla ci attira lontano,
trasfigurando coi riflessi il mondo.
Ma l'inesorabilità dei disincanti
ci apre gli occhi. Da ogni lato,
di colpo, acquista i contorni
quanto, prima d'allora, ignoto a noi.
Il mondo che ci appare non riluce, non è offuscato,
né è illuminato da nulla di particolare,
ma questa assenza di inganno, sembra inganno
e quello che era tale, non lo pare.
Non la capacità d'essere ultrasapiente drago,
né il dubbio onore dell'esperienza,
ma la proprietà d'essere incantati dal mondo,
ci rivela il mondo come esso è.
D'improvviso qualcuno con volto incantato
guizza, affrettandosi verso uno scintillio lontano,
e cieco non ci sembra affatto -
ciechi sembriamo a noi stessi noi...
Evgenij Aleksandrovic Evtusenko
Pericolosi come le ferite...
Ma non ha importanza - Al di sopra del tran tran
noi, partecipi di una suprema conoscenza,
siamo salvati da una beata cecità.
E non temendo di incespicare,
sciocchi, dal punto di vista dei vedenti,
portiamo volti incantati
tra la folla disincantata.
Dal quotidiano, dai tornaconti della vita,
dai pallidi scettici, dai rosei opportunisti,
qualcosa che brilla ci attira lontano,
trasfigurando coi riflessi il mondo.
Ma l'inesorabilità dei disincanti
ci apre gli occhi. Da ogni lato,
di colpo, acquista i contorni
quanto, prima d'allora, ignoto a noi.
Il mondo che ci appare non riluce, non è offuscato,
né è illuminato da nulla di particolare,
ma questa assenza di inganno, sembra inganno
e quello che era tale, non lo pare.
Non la capacità d'essere ultrasapiente drago,
né il dubbio onore dell'esperienza,
ma la proprietà d'essere incantati dal mondo,
ci rivela il mondo come esso è.
D'improvviso qualcuno con volto incantato
guizza, affrettandosi verso uno scintillio lontano,
e cieco non ci sembra affatto -
ciechi sembriamo a noi stessi noi...
Evgenij Aleksandrovic Evtusenko
In: Poesie d'amore, 1989.
1 commento:
Ciechi siamo noi che vediamo troppo.
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