Ci penso ogni notte, volubile ora
di andare altrove: via domani dalle tue mani.
di andare altrove: via domani dalle tue mani.
Ma sul far del giorno il primo passo fuori porta
mi ricorda del nostro amore, amore mio,
e non lascia che al passo segua altro passo.
mi ricorda del nostro amore, amore mio,
e non lascia che al passo segua altro passo.
Vedo ognuno innamorarsi d’ogni cosa e d’ogni volto
ma per chi mai se non te potremmo noi appassionarci?
ma per chi mai se non te potremmo noi appassionarci?
Solo questo ti basti, te lo dico:
che mai nello specchio delle mie fantasie
l’effige d’altri volti fatti corpo
si tinse come te di bellezza.
che mai nello specchio delle mie fantasie
l’effige d’altri volti fatti corpo
si tinse come te di bellezza.
Ricorda l’amore struggente di Vāmeq per ‘Azrā di Paros
si rinnova oggi in noi quell’antico racconto.
si rinnova oggi in noi quell’antico racconto.
È tempo ormai che rose e giacinti ricolmino le valli
per giardini se ne vanno le genti cantando.
per giardini se ne vanno le genti cantando.
Nuove pene ogni mattino nel tempo dei giorni
non importa – mi dico – se il dolore si aggiunge al dolore.
non importa – mi dico – se il dolore si aggiunge al dolore.
Ma sarà per me poi solo questa la vita?
Va bene, sopporto quest’oggi, e anche domani.
Va bene, sopporto quest’oggi, e anche domani.
Sa‘di di Sciraz (XIII d. C.)
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